Omicidio Basiliano: genitori vittima “nessuno ci ha mai ascoltato”

“Tutti sapevano ma nessuno ha fatto nulla per evitare una tragedia annunciata”. E’ la dura accusa di Mariella Zanier e Maurizio Puzzoli, genitori di Lisa, la ragazza di 22 anni assassinata ieri dall’ex fidanzato. La coppia si riferisce alle tre denunce di atti persecutori che la ragazza ha presentato dal 2010 contro l’ex convivente Vincenzo Manduca, di 27 anni. Di contro, il Procuratore capo di Udine, Antonio Biancardi, ricorda che ogni settimana sul suo tavolo arrivano decine di denunce di questo tipo. “Non possiamo mettere la scorta a tutti. L’unica misura efficace sarebbe la custodia in carcere, ma bisogna fare i conti con i poteri e i mezzi a disposizione di gip e pm. Al più si ottiene un divieto di avvicinamento, ma se uno vuole uccidere non basta di certo. Le vittime devono stare attente e tutelarsi. In casi del genere non bisogna avvicinarsi o comunque non è bene farlo da soli”. A carico di Vincenzo Manduca, di Santa Sofia (Forlì), pendeva un fascicolo per stalking in istruttoria. Uno precedente, risalente al 2010, relativo a tanti messaggi inviati da Manduca alla ragazza, era già stato archiviato. Il gip aveva ritenuto che questi “non fossero atti persecutori, ma giustificati da questioni relative alla gravidanza. Di altri fascicoli a carico non avevamo notizia – ha spiegato il legale Manuela Pasut, che ha seguito il giovane per il riconoscimento della paternità e il diritto di visita della bambina – Non volevano fargliela riconoscere; siamo dovuti arrivare al test di paternità. In 26 mesi ha potuto vederla solo 7 volte”.
“Siamo senza parole, non sappiamo che cosa dire; ci eravamo rivolti a tutti, abbiamo bussato a tutte le porte ma nessuno ha mai fatto niente, nessuno ci ha mai ascoltato”, hanno aggiunto i genitori di Lisa, distrutti dalla tragedia di ieri. La anziana coppia, secondo quanto si è appreso, sarebbe rimasta molto amareggiata anche dal comportamento dei genitori di Manduca: “Non ci hanno fatto nemmeno una telefonata”.