Omicidio Udine: 2 fascicoli aperti per la morte di Mirco Sacher

Omicidio Udine: 2 fascicoli aperti per la morte di Mirco Sacher

Sono due i fascicoli aperti per la morte di Mirco Sacher, il pensionato di 66 anni delle Ferrovie, trovato senza vita in un campo, domenica pomeriggio.
A tenere i fili delle indagini ora è la Procura dei minori di Trieste, che ha iscritto nel registro degli indagati le due quindicenni udinesi. Due le accuse formulate a loro carico dal pm Chiara Degrassi: omicidio volontario e in alternativa preterintenzionale, aggravato dall’aver commesso il fatto per commettere il furto o la rapina impropria dell’auto e del bancomat della vittima o per ottenere l’impunità. Mentre il gip ha convalidato il fermo e disposto la misura del collocamento in comunità per due mesi solo per l’omicidio preterintenzionale, non aggravato.
Un altro fascicolo è aperto, a carico di ignoti, per l’ipotesi di omicidio volontario, alla Procura di Udine.
Resterà sul tavolo del sostituto procuratore Claudia Danelon fino a che le indagini non escluderanno del tutto l’ipotesi di un eventuale coinvolgimento di un maggiorenne in qualche fase della vicenda. Non per forza durante l’omicidio, che sembrerebbe essere stato compiuto esclusivamente dalle due minorenni, ma forse dopo il delitto, per aiutarle nella fuga, o prima, nel caso prendesse corpo l’ipotesi del ricatto per motivi economici.
Ad esempio, qualora si accertasse la spartizione di denaro del pensionato con terze persone. Le indagini, affidate alla Squadra mobile della Questura di Udine, diretta dal Vice Questore aggiunto Massimiliano Ortolan, non hanno fatto emergere finora alcun elemento in tal senso. Tutti gli indizi finora raccolti puntano dritto solo contro le quindicenni.
Nell’inchiesta hanno portato il loro contributo anche i carabinieri di Pordenone che hanno eseguito il fermo delle due ragazzine dopo aver raccolto la loro confessione e la polizia stradale che sta svolgendo gli accertamenti sulle immagini delle telecamere nel tratto autostradale percorso dalle quindicenni in fuga. La polizia postale di Udine è stata incaricata, invece, di eseguire la consulenza sulle apparecchiature informatiche; i tre cellulari dei protagonisti della vicenda e i computer e le pagine facebook delle due giovani