OPERE PUBBLICHE: PROVINCIA UD ANNUNCIA OGGI CIÒ CHE GIÀ ANDAVA FATTO

Trieste, 17 mar – “E’ curioso che la Provincia di Udine annunci
con enfasi di fare ora, a pochi mesi dal passaggio di competenze
alla Regione, ciò che risponde ad un dovere amministrativo che
andava onorato negli anni scorsi”. Lo afferma l’assessore
regionale alle Infrastrutture e territorio, Mariagrazia Santoro,
a seguito dell’annuncio fatto da alcuni rappresentanti dell’ente
di appaltare una ventina di opere pubbliche tra rotatorie, strade
e piste ciclabili.

“Molte delle opere citate – precisa Santoro – sono state
programmate e finanziate all’inizio degli anni 2000, come gli
interventi del PRUSST (programma di riqualificazione urbana e di
sviluppo sostenibile del territorio). Ciò che accadrà e che la
Provincia omette di sottolineare è che queste opere di fatto
dovranno essere portate a termine dalla Regione, che dovrà
seguire tutte le fasi esecutive”.

Rispetto poi alle perplessità sotto il profilo della legittimità
manifestate dalla Provincia di Udine sulla fattibilità del
passaggio del patrimonio viario provinciale alla Regione,
l’assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin ricorda
innanzitutto che, in base alle norme di attuazione dello Statuto
di autonomia, in termini di competenza legislativa in esame, “la
Regione fissa i principi dell’ordinamento locale e ne determina
le funzioni, nel rispetto degli articoli 5 e 128 della
Costituzione. E ciò è stato pienamente confermato anche da una
sentenza della Suprema Corte del 2007″.

In particolare in materia di strade e di riallocazione delle
relative funzioni la Regione – precisa Panontin – già in sede di
stesura della legge 26 del 2014 (riordino del sistema
Regione-Autonomie locali) aveva preventivamente consultato il
ministero delle Infrastrutture e dei trasporti relativamente al
trasferimento delle strade provinciali e delle relative funzioni
alla Regione ed ai Comuni”.

“Nell’occasione – spiega l’assessore – il ministero si era
pronunciato riconoscendo alla Regione la possibilità di
provvedere alla riclassificazione delle strade provinciali in
base al riconoscimento della loro funzione attenendosi al vincolo
dell’articolo 2, comma 5 del codice della strada che individua
espressamente gli unici enti proprietari delle strade, intendendo
con ciò che all’Unione di Comuni, possa, allo stato attuale,
essere trasferita eventualmente la sola gestione”.

Ecco dunque che “la legge 26 all’articolo 61 ha pienamente
recepito le indicazioni ministeriali, tant’è che nei suoi
confronti non è stata proposta impugnazione da parte del Governo.
E di conseguenza ogni perplessità è ingiustificata e il
trasferimento del patrimonio viario è del tutto legittimo”.
ARC/PPD

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