Scuole, Fontanini polemizza: “La Regione invita i Comuni a convenzionarsi per gestire le superiori. Ovvero replicando l’esperienza delle Province. Allora perché chiuderle?”
“La Regione toglie di mezzo le Province, ma per la gestione delle scuole superiori invita i Comuni a convenzionarsi. Qual è, quindi, il senso della riforma?” Il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini ha preso parte alla riunione convocata oggi dall’assessore regionale alle autonomie locali, Paolo Panontin, per il subentro delle Uti nella funzione relativa alla gestione dell’edilizia scolastica e, dopo aver ascoltato l’invito della Regione a un coordinamento tra gli enti locali per gestire i plessi, ha abbandonato l’incontro.
“Si tratta dell’ennesima conferma di una riforma che non sta in piedi che porta complicazioni in più alle amministrazioni locali gravate di nuove competenze e responsabilità – commenta Fontanini -. Se Comuni di grandi dimensioni, come Udine, sono in grado di affrontare la nuova competenza sulle scuole, la stessa cosa non vale per quelli meno strutturati. Da qui l’invito agli stessi a convenzionarsi. Ovvero a replicare una gestione coordinata come quella svolta dalla Provincia che ha garantito interventi uniformi, dalla città ai vari territori. Chi assicura che, anche in futuro, sarà così? Che il capofila della convenzione non guardi solo al suo territorio? – si chiede Fontanini -. Ecco il significato e l’importanza di un ente di area vasta: garantire a tutti le stesse opportunità. Così la Provincia di Udine ha agito in tutti questi anni a favore dell’edilizia scolastica, da Tarvisio a Lignano”.
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