Udine, 27 giugno – “Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) del Friuli Venezia Giulia mette in rete i valori ambientali del paesaggio e i beni culturali, per far emergere e valorizzare, anche da un punto di vista turistico sostenibile, le peculiarità della nostra regione”.
Lo ha affermato l’assessore regionale alle Infrastrutture e al Territorio Mariagrazia Santoro che, sabato a Varmo, ha partecipato all’ottavo seminario di studi Alla scoperta del territorio di Varmo. Un paesaggio culturale nella ruralità, tra storia e natura, nell’ambito del Carro di Tespi, cattedra ambulante di Agricoltura, Architettura e Paesaggio rurale, Marketing territoriale, organizzato in collaborazione con lo IUAV di Venezia, l’Ordine degli Architetti di Udine e il Comune di Varmo.
“Il PPR ha il pregio di mettere in rete tutti i valori che contribuiscono a formare il senso di appartenenza e di riconoscimento dei tanti paesaggi regionali, grazie anche al grandissimo contributo giunto dalle comunità locali attraverso il percorso partecipativo”, ha sottolineato Santoro.
Nel caso specifico di Varmo, l’assessore ha rimarcato come “il paesaggio è insieme naturale e rurale e intriso di storia: nei campi chiusi circondati da filari e siepi, nella fitta rete di rogge e canali tra i due fiumi naturali – il Tagliamento a carattere torrentizio e lo Stella di acqua sorgiva – nei boschetti di latifoglie, nelle antiche strade romane e medioevali, di cui si conservano ampi tratti. È un paesaggio culturale, dove natura e storia si sono indissolubilmente intrecciate”.
Grazie ai lavori degli studenti del laboratorio didattico dello IUAV di Venezia, il seminario è stata l’occasione per soffermarsi su un territorio ricco di storia, che si respira tuttora nelle venticinque Ville Venete, nate sui resti di castelli e monasteri e inserite nei borghi assumendone la forma. Accanto ad esse emergono altre architetture rurali, in primis i Canevon, un tipo architettonico rappresentativo di questo territorio, di cui esistono splendidi esempi. Uno di questi è Casa Maldini, la Casa a Nord Est protagonista del romanzo di Sergio Maldini, che ha ospitato l’evento.
Il dibattito è stato aperto da un’intervista all’architetto Maria Antonietta Cester Toso, autrice della ristrutturazione di Casa Maldini, la quale ha evidenziato come il tema del recupero degli edifici rurali consenta di porre grande attenzione al rapporto tra edificio e paesaggio.
Il seminario è stato anche l’occasione per presentare i primi risultati del censimento sulle architetture rurali che lo IUAV sta conducendo nell’ambito della Convenzione Stella, boschi e laguna. Strategia per un territorio rurale, costituita dai Comuni di Varmo, Bertiolo, Castions di Strada, Marano Lagunare, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Pocenia, Precenicco, Rivignano Teor, Talmassons e Carlino.
Con i Comuni della Convenzione lo IUAV ha stipulato un Protocollo d’intesa per lo sviluppo di studi e ricerche sul territorio, in funzione della costruzione di strategie di Cooperazione territoriale. Secondo Pierluigi Grandinetti, docente ordinario di composizione architettonica e urbana presso lo IUAV di Venezia, “il lavoro di ricerca che lo IUAV sta conducendo sui paesaggi e le architetture rurali del territorio della Convenzione Stella, boschi e laguna, sta dando risultati inattesi. In particolare a Varmo stiamo scoprendo architetture rurali di grande qualità: non solo le 25 Ville Venete presenti, ma anche altre architetture tra cui i Canevon, che sono forse i pezzi più belli di questo territorio, da conservare e valorizzare”.
“Una collaborazione fondamentale che va ad arricchire le progettualità che accompagnano l’elaborazione del PPR”, ha concluso Santoro. “Un Piano, è bene ribadirlo, che non vuole porre vincoli, ma rendere chiara l’applicazione della normativa nazionale e al contempo creare opportunità di valorizzazione sul territorio”.
ARC/PPD/com
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