Sono stati consegnati, alla presenza delle autorità, otto nuovi orti urbani pubblici – piccoli appezzamenti di terreno di proprietà comunale – ai cittadini di Palmanova.
Per preparare l’area, all’interno del giardino della ex caserma Piave, l’Amministrazione comunale si è avvalsa della preziosa collaborazione dei 47 migranti, ospitati in città, sottoscrittori di un protocollo d’intesa volontario che prevede l’adesione a prestare, in maniera libera e volontaria, opere volontarie e gratuite.
Gli assegnatari degli orti -, che avevano risposto al bando pubblicato dal Comune della città stellata, – potranno coltivare ortaggi, fiori e piccoli frutti.
Presenti alla cerimonia di consegna degli orti urbani il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il prefetto di Udine Vittorio Zappalorto, il questore di Udine Claudio Cracovia, il nuovo comandante dell’arma dei Carabinieri provinciale il colonnello Marco Zearo, il sindaco di Palmanova Francesco Martines, il sindaco di Bagnaria Arsa Cristiano Tiussi, il vicesindaco di Palmanova Adriana Danielis, gli assessori comunali Luca Piani e l’assessore Dotteschini, i volontari della Croce Rossa e della Protezione Civile.
«Si tratta di un momento molto importante per la città di Palmanova perché questi ragazzi, alcuni poco più che maggiorenni, con il loro contributo, hanno partecipato a riqualificare un’area in disuso e l’hanno resa produttiva per le famiglie palmarine – commenta il sindaco della città stellata Francesco Martines -. Coinvolgere i migranti in lavori di volontariato per la collettività, favorendo l’integrazione e l’interazione con il tessuto sociale locale è, senza ombra di dubbio, un modo importante di socializzazione e un segno di solidarietà sociale. Questo è da parte dei migranti un modo di ringraziare la cittadinanza per l’accoglienza e la solidarietà ricevute».
Dopo il saluto delle autorità, impegnate collegialmente a fornire un supporto fattivo ai migranti, ha preso la parola la presidente della Regione Debora Serracchiani che ha ringraziato i volontari e le persone che ogni giorno con «grande spirito di abnegazione e di dedizione seguono i migranti», i migranti stessi per «il coraggio che hanno avuto ad arrivare fino in Friuli, e per andare anche più lontano, e per aver capito cosa sia il rispetto per la comunità che li ospita e l’integrazione» e le associazioni che «attraverso i progetti, i cantieri lavoro, e le altre iniziative che mette in atto per affrontare l’emergenza sono di aiuto alle istituzioni», confermando che quella intrapresa dalla Regione è la strada giusta e che proseguirà in tale direzione.
Dopo il taglio del nastro sono state consegnate da parte dei migranti alle famiglie affidatarie le chiavi dei cancelli degli orti urbani.
Gli orti, che sommati agli altri sedici precedentemente assegnati – otto a maggio e otto nel 2013 raggiungono quota 24 -, misurano 8 x 4 metri, e sono tutti dotati di attrezzatura (pala, rastrello, vanga, secchio e innaffiatoio). All’interno dell’area, inoltre, sono a disposizione delle carriole, dei lavandini per la pulizia delle verdure e un sistema di irrigazione che sfrutta la raccolta dell’acqua piovana. Le aree sono state rilasciate in concessione esclusiva alle famiglie assegnatarie per quattro anni, dietro un corrispettivo simbolico annuale di 30 euro. Secondo quanto previsto dal regolamento comunale, negli orti urbani non potranno essere utilizzati fertilizzanti nocivi e insetticidi. Verranno altresì favorite le coltivazioni biologiche e la produzione di prodotti che non rechino danno all’ambiente. Infine non sarà né possibile avvalersi né di manodopera retribuita e i prodotti coltivati dovranno essere destinati alle famiglie assegnatarie e in alcun modo alla vendita.