Trieste, 24 ago – La Regione Friuli Venezia Giulia ha approvato
direttive amministrative affinché eventuali dipendenti regionali
che vogliano veder riconosciuta anche sul luogo di lavoro la
propria identità percepita possano disporre di una procedura
definita per assicurare piena libertà e possibilità di ottenere
un’identità alias consona al genere di elezione.
“Vogliamo garantire – spiega la presidente Debora Serracchiani –
il pieno diritto all’identità personale quale espressione della
dignità del soggetto e diritto a essere riconosciuto nell’ambito
sociale, anche sul luogo di lavoro, e, colmando il vuoto di una
disciplina specifica che dettagli i comportamenti da tenere da
parte delle amministrazioni pubbliche, abbiamo ritenuto opportuno
definire un procedimento che consenta agli uffici il
riconoscimento all’utilizzo della propria identità personale,
seppure diversa da quella sessuale”.
La Giunta, su proposta della presidente, ha dato quindi mandato
alla direzione generale di procedere ai necessari adeguamenti,
anche informatici, per l’adozione dell’identità alias.
Dopo la presentazione da parte della persona interessata di
richiesta di formale attivazione del procedimento, corredata da
documentazione che attesti l’iter intrapreso in relazione al
cambiamento di genere, verrà definita un’identità alias
provvisoria, transitoria e non consolidabile fino al definito
provvedimento dell’autorità competente.
Tale identità alias comporterà l’adeguamento della documentazione
identificativa e delle conseguenti strumentazioni informatiche,
compresa la possibilità di utilizzare tale identità alias anche
nelle comunicazioni istituzionali all’esterno della Regione.
Ottemperare al rispetto della privacy – la situazione di
transessualismo costituisce dato sensibile – e la necessità di
non dichiarare il falso riguardo ai dati anagrafici del/della
dipendente verso soggetti terzi rendono opportuna la definizione
di procedure ad hoc.
“Rispettare i diritti fondamentali della persona favorisce anche
un clima di lavoro sereno e produttivo”, commenta l’assessore
alla Pari opportunità, Loredana Panariti, aggiungendo che
“semplici prassi utili ad aumentare il benessere dei lavoratori
nei luoghi di lavoro costituiscono per ente e dipendenti
un’occasione di crescita”.
ARC/EP/fc
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