“Pasqua in arte 2016” dal 19 al 31 marzo

“Pasqua in arte 2016” dal 19 al 31 marzo

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La Galleria Arttime di Udine presenta dal 19 al 31 marzo 2016 una rassegna d’arte contemporanea dal titolo “Pasqua in arte 2016”. Parteciperanno i seguenti artisti: Dea Valdinocci, Chiara Cinquemani, Roberto Cesareo, Catia Greatti, Franco Buttignon, Antonio Forte, Luciana Teat, Maria Gabriella Lisjak, Sandra Kump Crasnich, Renzo Moreu, Lorenzo Furlani.

Dea Valdinocci vive e lavora a Cesena. Fin dall’infanzia ha coltivato da autodidatta il suo talento per il disegno e la pittura perfezionando alcune tecniche presso l’Accademia Romagna.
Per oltre un decennio ha riservato il suo impegno sul figurativo privilegiando figure femminili e di bambini ritratti nei loro luoghi di origine, soprattutto il sud del mondo col suo carico di miseria ed di abbandono. Da un po’ di anni si cimenta nello studio di personaggi sconosciuti rappresentati dalle loro ombre, mentre passeggiano sulla spiagge, avvolti in un silenzio fuori dal tempo.

Chiara Cinquemani La sua esperienza artistica prende le mosse dal disegno in bianco e nero, volto ad illustrare ed accompagnare le sue poesie e i suoi racconti, nati molto spesso sui libri di storia dell’arte. Libere associazioni di pensieri a partire dalle immagini dei quadri preferiti. Il colore e la materia arrivano in un secondo momento, attraverso il tentativo di esprimere le sensazioni suscitate dal suono- frequenza o dall’ascolto di brani musicali, in particolare, jazz e classici, e dalle suggestioni filosofiche più care. Gran parte della sua forza espressiva è affidata al segno, il colore diviene supporto, accompagnamento, mentre prende sempre più rilievo il gioco di luci ed ombre creato dalle combustioni di diversi materiali sulla tela.

Alla base dell’ispirazione artistica di Roberto Cesareo sta il rapporto arte e natura. Dentro all’artista siciliano coabitano un uomo di cultura e un uomo desideroso di un mondo tornato alla semplicit° della natura. Con estro libero e sostanzioso l’artista propone personaggi e situazioni del mondo reale che egli vorrebbe migliorare e il tema principale è spesso lo sfaldamneto del rapporto uomo-ambiente.

Catia Greatti, artista friulana creativa e molto sensibile, muove i suoi primi passi nel mondo dell’arte durante l’adolescenza,. Dopo una lunga pausa riprende il suo percorso artistico partendo dai cavalli che Catia realizza con dovizia di particolari, rendendoli puro istinto e movimento. Il suo contatto con la natura e gli animali la rende felice e in armonia con sè stessa tanto da riuscire a trasmettere su tela tutta la sua forza creativa.

Franco Buttignon nasce a Monfalcone nel 1957, a metà anni settanta ha iniziato da autodidatta un percorso nel mondo dell’arte figurativa. Espressionista. Presenta in questa esposizione alcune opere tratte da una serie di otto dipinti di grandi dimensioni legate a reminescenze mantegnane e caravaggesche. Sia per tecnica e colore sono stati prodotti dopo aver studiato ed essere stato meravigliato da un balletto, durante un breve soggiorno a Budapest. Per produrli ha operato sulla ricerca del colore, polveri colorate di creta passate a mano. Figure che perdono la composizione stilistica per inoltrarsi in libertà nella simbologia dell’astrazione, oltre la raffigurazione.
Dotandosi di visioni dagli alti significati lascia il figurativo classico per opere e immagini sfumate. Prendendosi la responsabilità di esprimere il suo valore artistico attraverso la narrazione di esseri in movimento pervasi di grande vitalità, con materiale e tecnica rara.

La qualità dominante del disegno a china di Antonio Forte, consiste nell’impadronirsi dei segreti del tempo e trasportarlo sulla superficie della sua carta; così nasce un mondo tracciato con tocco paziente. I suoi paesaggi, i pescatori, i cavalli, la terra del sud, sono una specie di mosaico dove ogni tessera, passa dalla memoria, sulla superficie del foglio, rappresentando con particolari di realtà vissuta la sua arte ricca di poesia e suggestioni. Dunque un disegno sicuro quello dell’artista che fissa con impareggiabile realtà, il sole, la luce, della sua Puglia e che interpreta con mature espressioni artistiche. Un segno grafico il suo non solo nella ricerca di luoghi ma soprattutto delle atmosfere, una visione del tempo perduto degli spazi dei ricordi del cuore, luoghi prestati da una poesia millenaria: il meridione. Disegno di grande significato culturale dunque dove tutto è interpretato con particolare lucidità e dove la luce incontrastata dei suoi personaggi che animano i suoi lavori, illumina piccoli mondi dove tutto sembra possibile, velato da un’ombra di nostalgia.

La pittrice Luciana Teat, si pone in modo soddisfacente sul filone della fantasia e della tematica, come se i suoi quadri scaturissero con un tranquillo linguaggio chiaro e comprensibile a tutti, maggiormente godibile nei valori di comunicabilità che ne derivano, con il colore espresso in forma di serenità, in atmosfere cromatiche trattate con dissolvenza e contrasti di luce. Queste opere, rese egregiamente, dalla tecnica ad olio, sembrano uscite da un sogno, impalpabili e sfuggenti, come se il ricordo non si fosse bloccato nell’attimo della percezione.
Nei suoi lavori, non sono presenti impianti sofisticati: tutto è chiaro, sincero, facilmente leggibile, un limpido momento descrittivo aperto a unire tutte le voci del racconto. Dunque una pittrice di estrazione figurativa, che filtra con cura la realtà oggettiva e la trasporta sulla tela come sintesi di una composizione interpretativa di radice psicologica, ma anche lirica.

Maria Gabriella Lisjak, artista delicata e sensibile, lavora su acqueforti, ceramolle, acquatinta e tecnica mista Il soggetto è sempre comunque naturalistico. I colori e la natura : un suo pensiero continuo che non l’annoia ma la stimola. L’indagine dettagliata, rivela colorazioni d’animo, dove trionfano i silenzi del tempo e della natura che muove nel divenire. Le piccole vite vengono ingrandite dall’artista con sano verismo, fino al punto di tradire il loro ultimo estremo segreto che sfugge agli uomini distratti dalla macchina della vita moderna.

Sandra Kump Crasnich, artisata di origine slovena, ha intrapreso con coraggio il viaggio della vita immergendosi con la forza della sua sensibile personalità artistica nelle questioni inesauribili posteci dal nostro essere nel mondo. Le pennellate rapide ma intense colgono l’impressione, o meglio, l’immediatezza dell’attimo fenomenale che caratterizza la scena con l’intento di coinvolgere emotivamentebl’osservatore. Gli azzurri trovano nei gialli la naturale e semplice complementarietà e restituiscono all’animo un profondo sentimento di pacificazione interiore, simile ad un incontro con la dimensione divina. Tratto preciso, pensato, fortemente realista, meditativo unito ai colori forti, brillanti e contrastanti nella tecnica dell’acquerello che non ammette errori né ripensamenti. La pittrice volge l’attenzione in particolare ai fiori, simboli di bellezza e ai melograni, simboli di fertilità e abbondanza.

L’arte sopravvive alla vita terrena e pertanto un’artista attraverso le sue opere lascia una testimonianza di sé per sempre. La rassegna comprende le opere di due artisti scomparsi, Renzo Moreu e Lorenzo Furlani. Per volontà dei loro familiari, attraverso le varie esposizioni, il loro ricordo resta vivo così come la loro arte.

Il mondo artistico di Renzo Moreu è cresciuto fra una miriade di paesaggi marini, fiori, le colline del Gallio Goriziano e una florida vegetazione del Carso Isontino alle soglie della sua infanzia. Limpido nell’espressione, sicuro ed onesto nel suo messaggio, Moreu ha formato la sua autentica fase artitica e metaforica, che trasporta la lunga e pesante fatica dell’oggetto all’opera, che soltanto nell’atto della sua formazione si obbiettivizza nello spazio, che cambia dando una nuova idea, un nuovo significato e nuovi concetti figurativi.

Spinto, quasi invitato, da un naturale istinto verso il disegno, già dall’adolescenza Lorenzo Furlani ha trascorso i suoi momenti più belli ed intensi a fissare sulla carta le immagini di gente del suo mondo, che cercava di penetrare e interpretare. La stessa dolcezza, che vediamo esprimersi attraverso uno sguardo, la ritroviamo nei paesaggi che sfumano all’orrizonte in colori tenui ed evanescenti, mai densi e violenti. Il Maestro non si lascia ghermire o, per meglio dire, aggredire dai colori della natura, ma li osserva quasi con distacco, per meglio assimilarli e conformarli alla sua personalità, tesa a diffondere un messaggio più di pace che d’inquietudine. Il suo fuoco creativo non si è mai spento.

La mostra sarà visitabile dal 19 al 31 marzo 2016 presso la Galleria Arttime di Vicolo Pulesi, 6 Udine con il seguente orario: lunedì dalle 16.30 alle 19.00 e dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.00.