Trieste, 28 lug – Garantire una gestione duratura delle vicinie, comunità agrarie situate a ridosso del confine austriaco di proprietà della Regione, rinforzando l’integrazione tra le due comunità e salvaguardando tradizioni e culture montane, a prescindere dalla nazione di appartenenza.
È l’obiettivo del progetto di intesa che la Regione, su proposta dell’assessore al Patrimonio, ha raggiunto con il land austriaco della Carinzia per la gestione di quei terreni, circa 157 ettari adibiti a pascolo, appartenuti all’Austria e diventati italiani alla fine della I Guerra mondiale, che fanno parte oggi dei Comuni di Pontebba, Malborghetto Valbruna e Tarvisio.
Si tratta di un accordo che, come sottolineato dall’assessore, superando le problematiche che per decenni hanno afflitto le vicinie italiane raggiungibili solo dal territorio austriaco, consolidano la collaborazione e la storica amicizia tra le due comunità, rafforzando il legame tra i rispettivi governi regionali.
L’intesa, illustrata oggi dall’assessore alle competenti Commissioni del Consiglio regionale, è infatti finalizzata a preservare questa proficua contaminazione culturale ed economica tra le popolazioni che vivono nell’area oggi italiana ricompresa nei comuni di Pontebba, Malborghetto, Valbruna e Tarvisio e quella austriaca nei Comuni di Hohenthurn, Feistriz an der Gail e Hermagor-Pressegger See, sugellando una collaborazione che è diventata peculiare e costituisce esempio di civile convivenza capace di superare divisioni di nazionalità e territori.
In un’ottica di continuità le vicinie, senza modificare la proprietà italiana dei siti, continueranno a essere gestite dall’Austria che proseguirà nell’opera ultracentenaria di conservazione degli elementi tradizionali, di salvaguardia dell’ambiente e della sua biodiversità, assicurando uno sfruttamento ecocompatibile delle risorse naturali.
Le parti si impegnano, inoltre, a promuovere la diffusione, lo studio e l’approfondimento della storia comune, a intensificare scambi di visite e di delegazioni commerciali e favorire la partecipazione congiunta a fiere e manifestazioni.
Lo schema di protocollo sarà ora sottoposto al vaglio del dipartimento Affari esteri della presidenza del Consiglio dei Ministri, che avrà trenta giorni di tempo per produrre eventuali osservazioni. ARC/CCA/al
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