Dopo il trambusto dei giorni scorsi con scossoni interni al Popolo della Libertà del Friuli Venezia Giulia anche ieri è stata un’altra gironata di passione con le dimissioni da vicecoordinatore del PDL di Udine di Alessandro Colautti, in rotte a quanto sembra con il coordinatore Blasoni. E non dimentichiamoci del camion a difesa della triestinità della Barcolana organizzato dai consiglieri triestini del PDL. Il senatore Saro, dottor sottile della politica friulana guarda avanti a una divisione ormai imminente Un patto federativo fra Pdl e Fli (Futuro e Libertà): a chiederlo, come unica prospettiva per arginare rischi di destabilizzazione e destrutturazione del sistema politico, è il senatore Ferruccio Saro (Pdl) che, partendo dalla nuova situazione delineatasi con la creazione dapprima dei gruppi parlamentari di Fini e poi dell’imminente nascita del nuovo partito, domanda che si apra una riflessione sui futuri equilibri in modo da garantire stabilità. La revisione degli assetti originari, mutati con l’ingresso di Fli, impone un ricollocamento del Pdl
conferendogli una nuova impostazione e ripensando anche i rapporti con la
Lega.
“Siamo di fronte – premette Saro – a un quadro molto diverso da quello sancito con le ultime elezioni, sia a livello nazionale sia regionale”.
Il senatore ricorda di essersi battuto a Roma per scongiurare la nascita dei gruppi parlamentari di Futuro e Libertà, anticamera per il neofito partito. L’attuale realtà però mostra come “il gruppo di Fini risulti determinante per mantenere l’attuale maggioranza”. Concentrando lo sguardo su ‘casa nostra’, Saro annuncia “possibili riverberi regionali, visto che Fli è a caccia di arruolamenti non soltanto nell’area ex An e nel bacino degli scontenti, ma anche in settori più ampi”. La strategia per impedire contraccolpi al sistema è una sola, secondo Saro che, invitando il Pdl ad inaugurare la stagione di analisi e confronto, annuncia la ricetta: “Siglare un patto federativo fra Pdl ed Fli,
percorso indispensabile – spiega – per conservare l’assetto bipolare e mettere in sicurezza l’attuale maggioranza ancorando strettamente Fli al
Pdl”. Soltanto attraverso questa alleanza confederale si potrà dare stabilità, in caso contrario “vivremo un periodo di destrutturazione, con possibili crisi di governo, governi di transizione e nascita di terzi poli”. . Sarà questa l’occasione – spiega – per discutere nuove
linee politico-programmatiche, riflettere sul bacino elettorale e
ritarare le strategie dopo il superamento dell’impostazione originaria
(70 / 30). I numerosi conflitti territoriali e personali interni al Pdl, poi, andranno superati: “I toni devono essere abbassati e le asce di guerra devono essere sepolte”, mette in guardia Saro affinché si battezzi sul nostro territorio un’associazione non belligerante in vista della stabilizzazione unitaria del partito. Saro ritiene necessario che “si incontrino le varie anime del partito: in questa direzione il senatore si muove, sviluppando una propria iniziativa. Per quanto riguarda il ripensamento dei rapporti con la Lega, si deve pensare ad
un’alleanza strategica fondata su una collaborazione competitiva in modo che non si dia l’impressione di un Pdl subalterno al partito di Bossi.
Si tratta di riaffermare la centralità del Pdl, soprattutto al Nord”. Il riassetto su base federale impone anche una revisione della missione del Friuli Venezia Giulia che dovrà assumere un ruolo maggiormente decisivo e specifico grazie alla sua posizione geografica strategica. Alla luce delle nuove realtà che avanzano al Sud, nelle regioni autonome e a statuto speciale (formazioni del Popolo siciliano e Popolo sardo), dovremo attrezzarci per decidere il metodo più adatto a rappresentare e difendere i nostri interessi a Roma, anche tenendo conto delle rassicurazioni fatte da Berlusconi – che Saro ha avuto occasione di
incontrare ieri – nel discorso di replica alla Camera.comunicato stampa Feruccio Saro
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