Piazza San Giacomo: dopo i paletti, è la volta della plastica

Piazza San Giacomo: dopo i paletti, è la volta della plastica

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Dopo i paletti, è la volta della plastica. Dopo l’ennesima dimostrazione di spese inutili che arrecano danno alle tasche degli udinesi e soprattutto all’immagine di Udine, si registrano le anti-estetiche coperture plastificate. Non c’è proprio pace per la bistrattata piazza San Giacomo, ridotta suo malgrado ad appendice improvvisata e precaria di una città che dovrebbe porre al centro della sua bellezza questa splendida piazza, pulsante di storia architettonica e culturale. Eppure fra una pedana che grida vendetta, una fila di paletti che chiedono il loro senso esistenziale, ecco aggiungersi la plastificazione a cielo aperto delle coperture a protezione di alcuni bar che si affacciano sulla piazza: a puntare il dito contro l’ennesimo obbrobrio che anche questa mattina imbruttiva questo spazio che dovrebbe qualificare Udine è il leader del centrodestra in Consiglio comunale, Adriano Ioan che, macchina fotografica alla mano, ha immortalato le tende di plastica. “Beninteso, nulla contro i commercianti che, ovviamente, viste le condizioni meteo, sono costretti ad arrangiarsi come possono…, il problema è a monte, ovvero – spiega Ioan – la mancanza del tanto annunciato e promesso piano-dehors che il sindaco aveva assicurato ancora un anno fa. Tutto tace, tanto per cambiare, ma non doveva rilanciare il sindaco anche la carta estetica di Udine?”. Ad ogni modo, se sulla vicenda dei paletti della discordia viene annunciato un imminente esposto alla Procura, sul caso plastificazione si studieranno le mosse opportune per fare in modo che “si elimini quella sensazione di precarietà e improvvisazione che passa da simili tendaggi che, di certo, non sono consoni alla storicità di una piazza vincolata dalle Belle Arti”, osserva Ioan. “Serve un po’ di cura e di decoro per questa città sempre più abbandonata a se stessa: il famoso piano per la regolamentazione degli spazi esterni, che consente di utilizzarli in maniera dignitosa sotto l’aspetto dell’impatto estetico, permetterebbe una fruizione logistica a tutto vantaggio degli esercenti, degli udinesi e dei turisti”.