Il Comune azzera la Cosap 2020 a bar e locali e dà la possibilità di raddoppiare lo spazio pubblico esterno occupato da tavolini e sedie. Le misure saranno adottate dalla giunta il 13 maggio (e saranno valide fino al 30 novembre 2020) a vantaggio di bar, ristoranti, pizzerie, esercizi commerciali per la somministrazione e il consumo di alimenti e bevande.
Il tutto, spiega il sindaco Alessandro Ciriani, “per permettere alle attività commerciali di avere più clientela possibile rispettando le distanze interpersonali imposte dall’emergenza covid-19. Lo avevamo promesso e lo facciamo. È un aiuto tangibile e una delle categorie economicamente più colpite dalla pandemia”, aggiunge il sindaco che, nell’adozione della misura è stato coadiuvato dagli assessori Cristina Amirante e Emanuele Loperfido.
Chi non ha una propria porzione esterna di superficie pubblica può richiederla ex novo. Tecnicamente, ai locali verrà del tutto cancellata la Cosap in virtù di due provvedimenti: una variazione di bilancio che elimina il canone sulla superficie già autorizzata, e la delibera in approvazione domani, che annulla il canone sull’ulteriore spazio concesso. Peraltro, in determinati casi, qualora il raddoppio sia considerato inadeguato in base alle caratteristiche del locale, l’estensione dei dehors potrà essere ancora più ampia.
Il modulo di domanda per chiedere l’espansione dell’area per i propri dehors (così vengono chiamati gli arredi esterni dei locali) è disponibile in fondo a questa pagina.
Il Comune si è anche impegnato ad accorciare il più possibile le procedure, in modo che nel giro di due giorni lavorativi i commercianti ottengano risposta e possano immediatamente sistemare tavolini e sedie. A tale scopo è stata costituita una task force ad hoc formata da funzionari degli uffici Suap, edilizia privata e polizia locale, guidati da Amirante, Loperfido e il comandante Massimo Olivotto.
Il Comune, come anticipato nei giorni scorsi, sta lavorando anche ad altre misure per famiglie e imprese colpite dalle pesanti ricadute economiche del coronavirus. Un “pacchetto solidarietà” che comporterà una forte compressione delle altre voci di bilancio, in modo da dirottare più risorse possibili agli aiuti alla comunità.