Con l’inizio della primavera tornano le escursioni del ciclo “Percorsi ed esperienze nel territorio”, promosse con successo dal Centro Culturale Casa Zanussi e sostenute dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia -Turismo FVG quali iniziative di rilevanza turistica. Domenica 26 marzo sarà l’occasione per percorrere antichi tratti di Pedemontana: un percorso a ritroso nel tempo passeggiando con gli alpaca alla caccia di ucelut, cipolla rosa e sementi antiche.
Il programma prevede la partenza alle 9 dal Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone, in via Concordia 7. Prima tappa a Travesio per conoscere Zalpa: zafferano e alpaca. Zalpa è un’impresa agricola fondata nel 2015 da Stefano Blarasin ed Edoardo Braida e basata sull’allevamento di alpaca e la coltivazione dello zafferano. Le loro attività spaziano dalla vendita degli alpaca al trekking con gli animali in posti caratteristici del territorio; dalla vendita dei prodotti di lana alpaca allo zafferano di loro produzione.
Fin dai tempi degli Incas, gli alpaca erano apprezzatissimi per la loro lana pregiata. Solo le famiglie più nobili avevano il permesso di indossare indumenti di lana di alpaca. Quando giunsero gli Spagnoli l’allevamento di alpaca fu soppiantato a favore di quello di pecore, causando quasi la completa scomparsa dei piccoli camelidi. Per fortuna oggi l’alpaca gode nuovamente di grande popolarità, non solo per la sua lana, ma anche nella pet therapy, in quanto questo animale, oltre ad attrarre per il suo aspetto sim- patico, è naturalmente curioso e quindi cerca spontaneamente il contatto con l’uomo.
La lana è rinomata per la sua leggerezza, la sua setosità, caldissima e anallergica (tanto da poter essere usata anche nell’abbigliamento intimo dei neonati). Ogni alpaca produce circa 2,5 Kg se femmina e circa 4 Kg se maschio di lana all’anno, la lana del “Cria” (il piccolo di alpaca) è ancora più pregiata per la sua brillantezza e finezza della prima tosatura.
Alle 12.30 partenza per Valeriano e arrivo all’Azienda I vini di Emilio Bulfon con visita alla cantina e al vigneto. Degustazione guidata ai vini recuperati da vitigni autoctoni: Sciaglin, Forgiarin, Ucelùt, Piculit Neri… accompagnati da altre specialità locali come il coniglio della Val Cosa, la Cipolla Rosa presidio Slow Food, le mele antiche, i formaggi caprini. A cura delle aziende A fil di Tiere, Borgo delle Mele, Bulfon, Capramica.
Nel pomeriggio ci si sposterà a Castelnovo del Friuli per incontrare la realtà de Le Rivindicules, un’associazione che propone di promuovere e tutelare la biodiversità attraverso il recupero di antiche varietà orticole, di incentivare la pratica, la valorizzazione e lo studio dell’orticoltura e della frutticoltura.
La Val Cosa storicamente è sempre stata luogo particolarmente adatto all’orticoltura, sviluppando quindi nei secoli una moltitudine di varietà di meli, peri, fagioli, radicchi, verze, cipolle, cavoli e molte altre. «Il nome “Rivindicules” – spiega l’esperto Gregorio Lenarduzzi, aderente al gruppo presieduto da Giannino Cozzi – deriva dalle tenaci donne che in bicicletta, in treno o anche a piedi portavano i saporiti frutti degli orti delle colline castellane nei paesi della pianura friulana per venderli. Fra questi stiamo rilanciando in particolare la cipolla rosa della Val Cosa, che si caratterizza per la forma appiattita, per la colorazione rosa-violetto e il sapore delicato non piccante, peculiarità dovute alle caratteristiche di diversi terreni della zona. Tra gli scopi principali – riferisce Lenarduzzi – c’è la protezione dei terreni della Val Cosa dall’avanzare del bosco con la coltivazione di alberi da frutto e prodotti orticoli».
Rientro previsto a Pordenone dopo le ore 17.00.