Dopo diciotto anni di esperienza e innovazione nell’ambito della didattica e divulgazione delle scienze, il festival Scienzartambiente… per chi sa di non sapere – un progetto del Comune di Pordenone con Immaginario Scientifico – decide di rinnovare la sua identità avviando un percorso culturale per portare la Scuola italiana al centro di un nuovo progetto di cittadinanza. La 19.ma edizione di Scienzartambiente – in programma a Pordenone tra il 28 e il 30 ottobre – è stata presentata al Teatro Verdi di Pordenone dove questa sera, venerdì 23 ottobre, andrà in scena un’attesa anteprima al festival con lo spettacolo Big Bang di e con Lucilla Giagnoni.
Come è stato illustrato nel corso dell’incontro, la manifestazione si propone da quest’anno come il primo festival italiano sull’innovazione didattica: un nuovo pensiero-guida disegnato dal coordinatore del festival, il filosofo della scienza Stefano Moriggi, e realizzato con i contributi di Sveva Avveduto (direttore di ricerca presso il CNR di Roma), e Serena Mizzan, Direttrice di Immaginario Scientifico, che con lui compongono il rinnovato Comitato Scientifico.
L’ambizione è quella di divenire un crocevia nazionale dell’innovazione didattica, un punto di incontro irrinunciabile per chiunque, in Italia, abbia il desiderio e la convinzione di immaginare un futuro possibile e concreto, tornando a scommettere sull’istituzione scolastica e sulla sua funzione di agenzia culturale. Proprio per lavorare concretamente in questa direzione, già a partire dalla settimana successiva al festival sarà avviata una “Call for Innovations in Didactics” che selezionerà le esperienze più interessanti e innovative del panorama scolastico italiano per generare uno scambio di buone pratiche.
Tra i temi dominanti dell’edizione 2015 – che si articola tra incontri pubblici e appuntamenti rivolti alle scuole, con un articolato programma di laboratori curati da Immaginario Scientifico e la presenza di importanti esperti del panorama nazionale – c’è il recupero del pensiero scientifico come insegnamento culturale di base e la necessità di operare una sintesi tra l’arte, la letteratura e la scienza.
A parlarne, in apertura di festival, l’importante italianista Massimo Arcangeli, docente di linguistica presso l’Università degli Studi di Cagliari, che interverrà a Pordenone anche a partire dal recente volume scritto a due mani con il genetista Edoardo Boncinelli “La forma universal di questo nodo. La cultura di Dante”. Nella serata di mercoledì 28 ottobre (ore 20.45 Convento di San Francesco) Arcangeli sarà al centro dell’incontro “Dante e Liszt. Le parole oltre le parole” affiancato dal pianista Lorenzo di Bella, dell’Accademia pianistica delle Marche di Recanati: un vortice di parole e musica per raccontare la profonda “sintonia” tra due linguaggi, oltre che tra due geni così lontani nel tempo, ma così vicini nella grandezza della loro produzione artistica.
Lo stesso Massimo Arcangeli sarà protagonista nella mattinata di giovedì 29 (Convento di San Francesco, ore 9.30) di un ulteriore appuntamento dedicato a Dante e, in particolare, alle caratteristiche ipertestuali della Divina Commedia, e ai nuovi strumenti digitali che ne consentono una fruizione “aumentata”.
Nella mattinata di giovedì prende avvio anche la prima parte dei laboratori, quelli realizzati da Immaginario Scientifico, che propone una serie di attività rappresentative dei diversi metodi utilizzati nella didattica informale: quattro laboratori corrispondenti a quattro diverse metodologie, ognuna delle quali viene diversificata in funzione dell’età, con l’obiettivo di offrire un supporto al mondo della scuola e di rafforzare il dialogo fra le nuove generazioni e la scienza. In tal senso si è pensato anche ad uno specifico incontro per insegnare ai ragazzi come acquisire notizie corrette in rete, nonché incontri formativi per gli insegnanti sulle metodologie didattiche [vedi scheda allegata].
Attesi al festival nel pomeriggio di giovedì due importanti protagonisti di questa edizione. Alle 18.00 al Convento di San Francesco Umberto Curi spiegherà che cosa significhi diventare maggiorenni, a partire dal suo ultimo libro “La porta stretta”, immagine perfetta per raffigurare un passaggio universale di questa particolare condizione umana: proprio sulla fuoriuscita dalla minorità verterà la lezione di uno dei principali filosofi italiani, da sempre attento ai temi della didattica e della formazione.
Nella serata di giovedì (ore 20.45 Convento di San Francesco) Paolo Ferri dell’Università di Milano Bicocca è protagonista dell’incontro pubblico “Quello che gli adulti non sanno. Facebook, videogiochi, youtubers e altri “mostri”, per approfondire una porzione dell’esistenza dei più giovani, quella del “mondo digitale”, che spesso gli adulti non conoscono ma che dovrebbero imparare a frequentare, rappresentando una parte integrante e sostanziale del mondo giovanile.
Venerdì 30 ottobre ultima giornata di festival, attesa a Pordenone la voce del docente di Roma Tre Roberto Maragliano che interverrà sul tema “Il libro oltre la carta. Esperienze e metodologie di scrittura e lettura digitale” dove presenterà simulazioni e modelli di lettura e scrittura condivise, aumentate dagli strumenti digitali: passare completamente al digitale, per scelta o necessità, sarà davvero una perdita..?
A chiudere questa edizione (venerdì 30 ottobre, ore 20.45 Convento di San Francesco) attesa la presenza di Roberta De Monticelli: a pochi giorni dalla pubblicazione del suo nuovo libro “Al di qua del bene e del male” (Einaudi, novembre 2015), la nota filosofa italiana sarà protagonista della lezione magistrale “Le dimissioni di Socrate” interrogandosi su come il nostro tempo tratti l’esperienza morale e i suoi conflitti, ambito in cui la filosofia sembra non essere più interpellata. Che fine ha fatto Socrate oggi? Secondo la filosofa ha dato le dimissioni…