”Se fossi scozzese voterei per l’indipendenza al referendum, ma siccome non lo sono, mi dispiacerebbe che la Scozia si staccasse dal Regno Unito”. Lo ha dichiarato oggi la scrittrice britannica Deborah Levy a Pordenonelegge.it, il festival del libro con gli autori in corso nel capoluogo del Friuli occidentale, dove è giunta per presentare il suo romanzo ”A nuoto verso casa” (Garzanti), finalista al prestigioso Booker Prize e prima opera dell’autrice tradotta in italiano. ”Della Scozia apprezzo molto la cultura progressista e i forti valori comunitari – ha proseguito la scrittrice -, nonché l’ottimo sistema universitario e l’altrettanto valido sistema sanitario. Inoltre – ha aggiunto – amo il paesaggio e la gente di Scozia”. La scrittrice, che sarà protagonista di un incontro con il pubblico domani a Pordenone, nell’incontro con la stampa ha spiegato che ”questo mio romanzo è influenzato dal cinema sotto il profilo strutturale”. Levy, che ha anche scritto alcune opere per il teatro, ha detto di annoverare tra i suoi cineasti di riferimento anche gli italiani Fellini, Bertolucci e Pasolini, ”un grande artista e un maestro – ha commentato -, che sono stata molto felice di scoprire sia nato proprio in questa terra”. Levy ha poi annunciato di essere a metà scrittura del suo nuovo romanzo, ”Hot milk” (Latte caldo), giocato intorno al tema dell’ipocondria, e che a breve sarà pubblicato nel Regno Unito e negli Stati Uniti il suo ultimo libro di poesia ”Un discorso amoroso nei sobborghi dell’Inferno”, ”una conversazione – ha spiegato – tra un uomo che di professione fa il contabile e un angelo-donna”
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