Trieste, 14 lug – “Il presente e il futuro dello scalo portuale
di Trieste passano per la sua unicità che oggi è definitivamente
confermata”.
Questo il commento della presidente del Friuli Venezia Giulia,
Debora Serracchiani, alla notizia della firma da parte del
ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, del
decreto attuativo per il Porto franco internazionale di Trieste.
Il documento, che il 27 giugno era già stato siglato a Trieste
dal ministro dei Trasporti, Graziano del Rio, verrà quindi a
breve pubblicato in Gazzetta ufficiale.
Secondo Serracchiani “è un passaggio epocale non solo per lo
scalo giuliano, ma per tutto il Friuli Venezia Giulia. Si tratta
della concretizzazione di uno status che era atteso da oltre
sessant’anni, ottenuto grazie alla stretta collaborazione tra
Regione, Governo e Autorità di sistema portuale del Mare
Adriatico Orientale. Un’unità d’intenti che permetterà lo
sviluppo economico e la crescita dell’occupazione”.
La presidente ha evidenziato che ora “il Porto di Trieste è
veramente libero di rinascere a nuova vita”, dato che il decreto
“concretizza la possibilità di assistere all’insediamento di
nuove aziende della manifattura industriale, della trasformazione
delle merci e della logistica, le quali potranno godere dei
vantaggi di un sistema doganale unico in Europa che consente la
lavorazione dei prodotti nelle aree extra doganali”.
Serracchiani ha rimarcato che quest’opportunità “è fondamentale
per rafforzare il ruolo del capoluogo del Friuli Venezia Giulia
quale porta d’Oriente e snodo della nuova Via della Seta che
collega l’estremo oriente con i mercati europei. In quest’ottica
è quindi strategico che la Regione continui lo sviluppo della
rete di collegamento intermodale avviato in questi ultimi anni.
Garantendo il trasferimento delle merci in modo veloce ed
economico – ha concluso la presidente – la nostra regione potrà
infatti essere competitiva e determinante nel panorama europeo”.
ARC/MA/fc
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