Incidenti causati da fauna selvatica, 212 richieste di indennizzo da gennaio ad oggi.
Posizionati 230 dissuasori tra ottici e acustici a Pagnacco per prevenire gli impatti con cinghiali e caprioli
Sono 212 le richieste di indennizzo presentate dai privati alla Provincia di Udine da gennaio ad oggi per danni agli autoveicoli causati dall’impatto con cinghiali, cervi e caprioli. Rimborsi che toccano un ammontare complessivo di 460 mila euro. Sulla base di un apposito trasferimento regionale, l’amministrazione provinciale procederà il prossimo anno con la liquidazione degli importi fino a un massimo dell’80% del danno documentato.
Per prevenire gli incidenti causati dalla fauna selvatica e per tutelare l’incolumità pubblica, l’amministrazione provinciale di Udine ha avviato un progetto sperimentale nel territorio di Pagnacco dove, su alcuni tratti delle provinciali 49 e 51, sono stati posizionati 230 dissuasori tra ottici e acustici per dissuadere cinghiali e caprioli dall’attraversare la strada in concomitanza con il passaggio dei veicoli.
L’intervento è stato finanziato dalla Provincia di Udine, realizzato dalla locale Riserva di Caccia “Colline moreniche” (distretto venatorio 5) che lo aveva proposto, e condiviso dall’amministrazione comunale. A spiegare nei dettagli l’iniziativa, l’assessore provinciale alla caccia e pesca, Marco Quai che, oggi, insieme al sindaco di Pagnacco, Luca Mazzaro, al direttore della riserva, Ivan Canciani, ha effettuato un sopralluogo sulla SP 51, nel tratto che da Tavagnacco conduce a Pagnacco, dove sono stati collocati i dispositivi.
“Si tratta di un sistema altamente innovativo già in uso in Germania, in Austria e in Svizzera che ha registrato ottime performance: i sinistri causati da animali selvatici sono diminuiti del 43%, praticamente quasi dimezzati, con un chiaro beneficio sia per gli utenti della strada – vista la riduzione degli impatti conseguenti all’attraversamento degli animali – sia per la prevenzione e la salvaguardia della fauna selvatica locale”. 10 mila 200 euro la spesa sostenuta dall’amministrazione provinciale che ha così finanziato l’acquisto dei dispositivi posati sui paracarri lungo 4 chilometri di strade provinciali.
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