Appuntamento fra i più attesi del Natale del Friuli Venezia Giulia e non solo, capace di attirare decine di migliaia di persone ogni anno, molte delle quali provenienti anche da fuori regione e dalle vicine Austria, Slovenia e Croazia, torna il grande Presepe di Sabbia di Lignano Sabbiadoro, giunto alla 13° edizione, attrazione centrale del calendario di appuntamenti natalizi del centro balneare friulano. Organizzato dall’Associazione Dome Aghe e Savalon d’Aur, con il sostegno della Città di Lignano, in collaborazione con Pro Loco Lignano, Lignano in Fiore Onlus, Lignano Sabbiadoro Gestioni e con il fondamentale contributo delle associazioni lignanesi, la maestosa opera in sabbia vedrà la sua inaugurazione il giorno 8 dicembre (per chiudersi il 29 gennaio) nella tensostruttura collocata di fronte alla Terrazza a Mare. A pochi giorni dall’importante apertura vengono svelati i primi dettagli dell’opera che quest’anno ricorderà il dramma del terremoto del 1976 e celebrerà i riti e le tradizioni della civiltà friulana. A differenza della passata edizione, che vedeva un’impostazione teatrale e classica, l’opera di quest’anno, realizzata con straordinaria abilità dagli artisti dell’Accademia della Sabbia guidati da Antonio Molin, si caratterizza in una passeggiata di circa 80 metri attraverso diversi blocchi scultorei, altorilievi la cui verticalità tende a far perdere l’orientamento al visitatore, che verrà rapito dalle varie scene rappresentate. Diversi i riferimenti alla tragedia del terremoto del 1976, nel 40° anno da quel tragico accadimento. Si parte dalla riproduzione della celebre opera di Franco Maschio, dal titolo “Dal profont a ti sberli Signor (“dal profondo, Signore, ti grido in faccia il mio dolore”) collocata nel duomo di Venzone, procedendo poi con una parete sulla quale è incisa la frase “ll Friûl al ringrazie e nol dismentee”, un muro crepato attraverso cui si scorge un altro riferimento, la scultura gigante della moneta che venne coniata per il terremoto. Fra gli omaggi anche quello alla ricostruzione e alla solidarietà con il blocco realizzato in tecnica fotografica in cui si vedono gli alpini intenti al lavoro, e quello al carattere del popolo friulano che trova il suo simbolo nella mastodontica statua di San Cristoforo del Duomo di Gemona. Fra le tante scene dedicate alle tradizioni e alla vita della civiltà friulana con i suoi luoghi di lavoro e i suoi prodotti tipici, ecco stagliarsi la grande natività, quest’anno di tipo classico, completa di tutti gli elementi e i simboli della tradizione del presepe italiano. Diverse anche le scene religiose come l’Annunciazione, l’arrivo dei Magi, la fuga dall’Egitto. Di particolare bellezza la riproduzione dell’Adorazione dei Magi, opera che decora un lato dell’ara di Ratchis, attualmente conservata nel Museo Cristiano di Cividale, rarissima testimonianza dell’arte longobarda. Non mancheranno anche quest’anno l’Albero di Yule e l’Albero dei Desideri, dove i visitatori appenderanno biglietti e conchiglie colorate in segno di buon auspicio. Il tema del terremoto del 1976 non poteva lasciare indifferenti in merito ai recenti eventi sismici che hanno colpito il centro Italia, ecco perché, dal 30 dicembre al 2 gennaio, la comunità di Lignano ospiterà 100 persone provenienti da Amatrice e dalle zone coinvolte dal sisma di agosto, un’iniziativa che dimostra la vicinanza fra le due comunità, proprio come successe 40 anni fa, quando Lignano mise a disposizione case e alberghi agli sfollati friulani. Tutte le informazioni e gli orari del presepe di sabbia su www.presepelignano.it, www.presepedisabbia.it e sulla pagina Facebook: Associazione Dome Aghe e Savalon d’Aur.
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