Profughi in FVG? Seganti smentisce, spunta ipotesi Gemona

lampedusa

“Attualmente non è stato individuato alcun sito” per ospitare gli immigrati del Nord Africa in Friuli Venezia Giulia. Lo ha detto oggi a Trieste l’assessore regionale alla Sicurezza Federica Seganti (Lega Nord). “Penso – ha spiegato Seganti, rispondendo a un’interrogazione nel corso del Question time in Consiglio regionale – che non sarà individuato un sito in regione nemmeno nelle prossime settimane”. Seganti ha posto l’accento sulla determinazione dello status giuridico degli immigrati, per stabilire se siano clandestini o rifugiati e ha ricordato che sul territorio regionale pesano già le attività della base Usaf di Aviano (Pordenone), del Cie e del Cara di Gradisca d’Isonzo (Gorizia). “Non ritengo – ha affermato – che questa Regione debba assumersi responsabilità”

“Richieste esplorative di preventivi economici” sono state fatte in questi giorni “per sistemare velocemente la caserma di Gemona del Friuli (Udine) Goi Pantanali” con l’obiettivo di accogliere gli immigrati. Lo indica, a margine dei lavori del Consiglio regionale, il consigliere e segretario regionale di Fli Paolo Ciani. “Destano preoccupazione – ha spiegato – le voci ricorrenti che danno siti militari dismessi che andrebbero velocemente adeguati per far arrivare centinaia di profughi del Nord Africa nella nostra Regione”. Secondo Ciani, “tra i profughi bisogna fare una distinzione tra clandestini e profughi, ed è per questoßnecessario che vengano gestiti dal Ministero dell’Interno e della Difesa e non possono essere lasciati in balia di alcuno. Quanto accaduto a Paluzza nella caserma Plozner Mentilße a Cervignano nella caserma Monte Pasubio quasi 20 anni fa – ha ricordato Ciani, riferendosi all’accoglienza dei profughi della guerra dell’ex Jugoslavia – deve essere di monito ed insegnamento: ci furono grossi problemi di ordine pubblico”. “Futuro e Libertà – ha proseguito Ciani – auspica che il presidente Renzo Tondo sappia non subire passivamente una imposizione dei ministri Maroni e La Russa e sappia dare indicazioni per la gestione dei profughi e non clandestini”.