Oltre 1 milione di euro da investire nel miglioramento dell’offerta museale senza pesare sul bilancio del Comune. È quanto potrebbe presto ottenere l’amministrazione comunale attraverso una corposa pianificazione di nuovi progetti europei elaborati dai Civici Musei e dall’assessorato alla Cultura. «In questi anni abbiamo lavorato con l’idea che i nostri musei dovessero diventare sempre più europei, cioè ancora più accessibili, innovativi e aperti alle collaborazioni internazionali – sottolinea l’assessore alla Cultura, Federico Pirone –. I progetti presentati, per i quali abbiamo già ottenuto oltre mezzo milione di euro, sono il risultato di questa precisa scelta. Le linee di finanziamento garantite dai fondi europei sono importanti perché ci permettono di mantenere standard di qualità senza gravare sulle casse comunali. I progetti europei, inoltre, ci consentono di costruire reti di relazioni con i partner europei e di scambiare buone pratiche che continueranno a contare molto anche in futuro».
Il museo friulano di Storia naturale, che ha inaugurato da poco i primi spazi nella nuova sede dell’ex macello, si è aggiudicato recentemente un finanziamento Interreg Italia-Austria V da 1 milione di euro in partnership con il Geoparco della Carnia dell’Unione territoriale intercomunale della Carnia, del servizio Geologico della Regione, del museo di Storia naturale di Bolzano, dell’Unione territoriale intercomunale del Canal del Ferro e Val Canale e del GeoPark Karnische Alpen di Dellach in Carinzia. Il museo cittadino, che dispone di un budget di 206.700 euro, svolge il ruolo di lead partner nell’implementazione del progetto GeoTrAC, che punta a valorizzare le eccellenze naturalistiche dei territori coinvolti anche attraverso la creazione di un geoparco transfrontaliero.
Per quanto riguarda il museo Archeologico ha già superato il primo step di valutazione il progetto biennale MOVEO (Migratory rOutes for Valorising European Origins), che ha proprio Udine come lead partner nell’ambito del programma europeo Adriatic-Ionian Interreg Transnational 2014-2020. Il progetto, che ha un budget complessivo di circa 866 mila euro (circa 300 mila euro per il museo udinese), consiste nella raccolta di una serie di dati scientifici su cui si baserà la creazione di un museo virtuale o di una rotta virtuale delle migrazioni antiche nel Paleolitico e Neolitico (che ciascun museo potrà inserire nel proprio allestimento museale) e di annessi percorsi turistici ed eventi divulgativi. Alcuni musei, come quello di Udine, realizzeranno una mostra per promuovere il progetto e indagare meglio le rotte di questa migrazione. Insieme con il museo Archeologico e i Civici Musei di Udine partecipano al progetto l’Università degli Studi di Ferrara, il Central European Initiative Executive Secretariat CEI, gli istituti di archeologia Qendra e Studimeve (Albania), Belgrado (Serbia), Pola (Croazia), i musei nazionali della Slovenia e della Bosnia ed Erzegovina.
Questi nuovi fondi potrebbero presto aggiungersi a quelli già ottenuti nel 2016 dal museo Archeologico nell’ambito di un progetto sull’accessibilità presentato insieme con altri 12 partner di Polonia, Austria, Germania, Croazia, Slovenia e Italia. Il Comune di Udine si è aggiudicato un finanziamento europeo di circa 320 mila euro, con il quale si punta a rendere il museo Archeologico la prima struttura museale dell’accessibilità della città. Il CEI (Segretariato Esecutivo dell’Iniziativa Centro Europea), capofila del progetto, coordina una rete di musei, associazioni di disabili, accademici, istituti di formazione e decisori politici provenienti dall’Europa centrale, che si impegnano a individuare standard transnazionali e a trasferire competenze tecniche per assicurare l’accessibilità ai musei coinvolti nel progetto. Più precisamente il progetto si occuperà di stabilire e mettere a disposizione delle linee guida per riorganizzare in modo accessibile collezioni e mostre, insieme con un manuale di formazione per gli operatori museali.
Recentemente, infine, i Civici Musei hanno presentato anche un progetto biennale di ricapitalizzazione dell’iniziativa “OpenMuseums – Musei sloveni e italiani in rete: valorizzazione ed innovazione tecnologica nei musei delle città d’arte dell’Alto Adriatico”. Questa seconda parte del programma, a valere sul programma Interreg Italia – Slovenia 2014-2020, prevede l’ampliamento della rete museale virtuale con l’obiettivo complessivo di favorire il processo di integrazione territoriale transfrontaliera, costruendo una piattaforma digitale unica che raccolga i contenuti di un ideale “Museo Virtuale dell’Alto Adriatico” a cui, successivamente alla fine del progetto, potranno via via aggiungersi tutte le realtà e gli enti interessati allo stesso tipo di operazioni di conservazione e promozione del patrimonio culturale. Per il museo di Udine è previsto un restyling della Galleria d’Arte Antica dei Civici Musei di Udine con la realizzazione della realtà aumentata di alcune delle opere in essa conservate, del Salone del Parlamento e del Castello. Il progetto ha un budget complessivo di circa 1,3 milioni di euro (258 mila euro circa per Udine) ed è stato presentato in partership con il museo regionale e il porto di Capodistria, l’Unione Italiana Capodistria e la Città Metropolitana di Venezia.
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Il museo friulano di Storia naturale, che ha inaugurato da poco i primi spazi nella nuova sede dell’ex macello, si è aggiudicato recentemente un finanziamento Interreg Italia-Austria V da 1 milione di euro in partnership con il Geoparco della Carnia dell’Unione territoriale intercomunale della Carnia, del servizio Geologico della Regione, del museo di Storia naturale di Bolzano, dell’Unione territoriale intercomunale del Canal del Ferro e Val Canale e del GeoPark Karnische Alpen di Dellach in Carinzia. Il museo cittadino, che dispone di un budget di 206.700 euro, svolge il ruolo di lead partner nell’implementazione del progetto GeoTrAC, che punta a valorizzare le eccellenze naturalistiche dei territori coinvolti anche attraverso la creazione di un geoparco transfrontaliero.
Per quanto riguarda il museo Archeologico ha già superato il primo step di valutazione il progetto biennale MOVEO (Migratory rOutes for Valorising European Origins), che ha proprio Udine come lead partner nell’ambito del programma europeo Adriatic-Ionian Interreg Transnational 2014-2020. Il progetto, che ha un budget complessivo di circa 866 mila euro (circa 300 mila euro per il museo udinese), consiste nella raccolta di una serie di dati scientifici su cui si baserà la creazione di un museo virtuale o di una rotta virtuale delle migrazioni antiche nel Paleolitico e Neolitico (che ciascun museo potrà inserire nel proprio allestimento museale) e di annessi percorsi turistici ed eventi divulgativi. Alcuni musei, come quello di Udine, realizzeranno una mostra per promuovere il progetto e indagare meglio le rotte di questa migrazione. Insieme con il museo Archeologico e i Civici Musei di Udine partecipano al progetto l’Università degli Studi di Ferrara, il Central European Initiative Executive Secretariat CEI, gli istituti di archeologia Qendra e Studimeve (Albania), Belgrado (Serbia), Pola (Croazia), i musei nazionali della Slovenia e della Bosnia ed Erzegovina.
Questi nuovi fondi potrebbero presto aggiungersi a quelli già ottenuti nel 2016 dal museo Archeologico nell’ambito di un progetto sull’accessibilità presentato insieme con altri 12 partner di Polonia, Austria, Germania, Croazia, Slovenia e Italia. Il Comune di Udine si è aggiudicato un finanziamento europeo di circa 320 mila euro, con il quale si punta a rendere il museo Archeologico la prima struttura museale dell’accessibilità della città. Il CEI (Segretariato Esecutivo dell’Iniziativa Centro Europea), capofila del progetto, coordina una rete di musei, associazioni di disabili, accademici, istituti di formazione e decisori politici provenienti dall’Europa centrale, che si impegnano a individuare standard transnazionali e a trasferire competenze tecniche per assicurare l’accessibilità ai musei coinvolti nel progetto. Più precisamente il progetto si occuperà di stabilire e mettere a disposizione delle linee guida per riorganizzare in modo accessibile collezioni e mostre, insieme con un manuale di formazione per gli operatori museali.
Recentemente, infine, i Civici Musei hanno presentato anche un progetto biennale di ricapitalizzazione dell’iniziativa “OpenMuseums – Musei sloveni e italiani in rete: valorizzazione ed innovazione tecnologica nei musei delle città d’arte dell’Alto Adriatico”. Questa seconda parte del programma, a valere sul programma Interreg Italia – Slovenia 2014-2020, prevede l’ampliamento della rete museale virtuale con l’obiettivo complessivo di favorire il processo di integrazione territoriale transfrontaliera, costruendo una piattaforma digitale unica che raccolga i contenuti di un ideale “Museo Virtuale dell’Alto Adriatico” a cui, successivamente alla fine del progetto, potranno via via aggiungersi tutte le realtà e gli enti interessati allo stesso tipo di operazioni di conservazione e promozione del patrimonio culturale. Per il museo di Udine è previsto un restyling della Galleria d’Arte Antica dei Civici Musei di Udine con la realizzazione della realtà aumentata di alcune delle opere in essa conservate, del Salone del Parlamento e del Castello. Il progetto ha un budget complessivo di circa 1,3 milioni di euro (258 mila euro circa per Udine) ed è stato presentato in partership con il museo regionale e il porto di Capodistria, l’Unione Italiana Capodistria e la Città Metropolitana di Venezia.
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