Pronto Piano potenziamento terapie intensive in FVG

Pronto Piano potenziamento terapie intensive in FVG

Il Piano di potenziamento dei posti in terapia intensiva, la possibilità che alcune aziende del Friuli Venezia Giulia possano produrre mascherine, le forze messe in campo per prevedere l’evoluzione dell’epidemia di coronavirus, una valutazione sempre più puntuale delle esigenze delle imprese regionali e un appello molto deciso a tutti i cittadini affinché rimangano a casa.

Questi i principali passaggi della conferenza stampa che il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, hanno tenuto oggi in videoconferenza.

“Siamo pronti a rafforzare il sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia per far fronte alla diffusione del Covid-19 e per questo – ha annunciato Fedriga – abbiamo predisposto un Piano di potenziamento delle terapie intensive. Dalle 29 attuali, con risorse proprie possiamo infatti arrivare a 94 terapie intensive destinate ai pazienti colpiti da coronavirus”.

Secondo il Piano della Regione i posti sono così suddivisi: 15 all’ospedale di Cattinara a Trieste, 16 a Gorizia, 30 a Udine, 21 a Palmanova e 12 a Pordenone.

“Inoltre – ha rimarcato il governatore – nel caso arrivassero le forniture richieste a livello nazionale, potremo ampliare di 61 posti – tutti a Trieste – la nostra capacità di accoglienza, arrivando complessivamente a 155 terapie intensive. Nel dettaglio 45 a Cattinara e 16 al Maggiore”.

“Stiamo aspettando da Roma anche la fornitura di dispositivi di protezione individuale (dpi) come le mascherine chirurgiche e quelle ffp2 e ffp3. Al contempo – ha affermato il governatore – stiamo valutando le deroghe previste nel prossimo Dpcm per la produzione in loco di questi dispositivi, visto che ci sono delle aziende del Friuli Venezia Giulia che hanno già dato disponibilità in tal senso”.

“Per quanto riguarda, invece, gli approvvigionamenti dall’estero – ha precisato – ci siamo già mossi in modo autonomo e stiamo verificando le problematiche di carattere doganale”.

“Rispetto ad altre Regioni, che hanno visto il coronavirus manifestarsi negli stessi giorni del Friuli Venezia Giulia, finora abbiamo registrato un numero inferiore di contagi – ha sottolineato il governatore -. Crediamo che questo sia dovuto al fatto che stiamo seguendo una buona procedura di individuazione delle persone che sono state a contatto con positivi al Covid-19. Una procedura giudicata assolutamente virtuosa dai responsabili dell’Oms presenti ieri a Palmanova. Siamo convinti, inoltre, che siano state efficaci le misure di contenimento messe in campo addirittura prima di aver registrato in Fvg il primo caso positivo”.

Per quanto riguarda le valutazioni sull’espansione dell’epidemia, la Regione ha annunciato di aver affiancato il proprio Servizio Statistica al team guidato da Fabio Barbone, direttore scientifico dell’Irccs Burlo Garofolo di Trieste.

“Per sostenere le nostre imprese – ha detto Fedriga – vogliamo iniziare una collaborazione con le categorie economiche stesse per avere dati statistici sulle esigenze e sulle criticità di tutte le aziende della regione, anche quelle più piccole. Vogliamo infatti predisporre misure a sostegno della nostra economia complementari a quelle nazionali e basate su dati puntuali delle singole necessità”.

Il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, ha ricordato l’importante lavoro svolto per organizzare il sistema sanitario regionale in funzione del contenimento dell’epidemia, quello di previsione delle dinamiche di evoluzione del coronavirus e la fondamentale attività della Protezione civile che, oltre al Nue 112, ha messo in campo il numero verde 800 500 300 per le informazioni sulla malattia e ha mobilitato su tutto il territorio regionale i suoi volontari per assistere le persone fragili e per chiedere ai cittadini di rimanere nelle loro abitazioni.

“State a casa – ha aggiunto con forza il governatore Fedriga -. Uscire deve essere l’eccezione. È il momento della responsabilità. Con la collaborazione attiva da parte di tutti possiamo contenere la diffusione dei casi di Covid-19”.