Udine, 11 gen – “L’aumento della spesa pubblica non ci sarà per
il semplice fatto che il numero di persone che si è trasferito
dalle Province è rimasto comunque all’interno del comparto unico
del pubblico impiego regionale. Comparto che ha già avuto una
drastica riduzione dei contingenti in questi ultimi anni per
effetto del blocco delle assunzioni e per il quale è prevista
un’ulteriore riduzione nel prossimo biennio”.
Lo ricorda l’assessore regionale alle Autonomie locali Paolo
Panontin, che replicando al presidente della Provincia di Udine,
aggiunge: “per contenere i costi Fontanini dovrebbe prendere in
seria considerazione l’ipotesi di lasciare che ciò che resta
delle funzioni provinciali, ovvero nulla, venga gestito da un
commissario liquidatore, come avviene per le altre tre realtà in
fase di chiusura”.
“Il presidente della Provincia di Udine e la sua Giunta hanno
evidentemente molto tempo da dedicare alla comunicazione, peccato
che sia una comunicazione palesemente strumentale e destituita di
fondamento”, aggiunge l’assessore.
Panontin ricorda che dal 1° gennaio 2013 al 31/12/2016 le
riduzioni di personale – escluso il personale dirigenziale –
nell’ambito del comparto sono state di 263 unità nelle Province;
di 534 nei Comuni e di 276 in Regione; nel prossimo biennio
2017/2018 sono preventivati complessivamente, sempre ad
esclusione del personale dirigenziale, 23 pensionamenti nelle
Province, 487 nei Comuni e 222 in Regione.
Tutto il personale di staff che serviva al mero funzionamento
delle macchine amministrative provinciali sarà utilizzato dal
territorio e dalla Regione per rimpiazzare i prossimi
pensionamenti.
“A fronte di questi numeri non sarà difficile al presidente
Fontanini fare qualche calcolo approssimativo dei risparmi sino
ad oggi conseguiti”, commenta Panontin, rendendo noto che a breve
verranno forniti ulteriori dettagli sul contenimento della spesa.
“Il Friuli Venezia Giulia – fa notare infine Panontin – ha
piccole dimensioni ma svolge tutte le funzioni di una grande
Regione a statuto ordinario più quelle che le derivano dalla
specialità, come ad esempio la gestione delle foreste e il
controllo ambientale del territorio attuato in modo autonomo
attraverso il Corpo forestale regionale che conta oltre 300
addetti: in sostanza, i confronti non possono essere attuati
attraverso mere comparazioni numeriche, ma debbono tenere conto
di esigenze organizzative che prescindono dalla dimensione della
regione in termini di abitanti e/o di territorio”.
ARC/EP/Com
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