presso il Parco di Sant’Osvaldo in via Pozzuolo 330 a Udine, dalle ore 15:00 alle ore 23:00,
l’Associazione Universitaria Studentesca Iris insieme ad altre 15 associazioni presenterà «Rainbow Village: insieme contro la lesbo-omo-bi-transfobia», evento di informazione e intrattenimento volto a ribadire l’uguaglianza di tutti gli esseri umani, a celebrare le differenze e a contrastare ogni tipo di violenza. Il festival è aperto a tutt* e l’ingresso è libero e gratuito. L’evento si terrà per celebrare la ricorrenza del 17 maggio 1990, data in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso l’omosessualità dell’elenco dei disturbi mentali, resa Giornata Internazionale per la Lotta contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia (nota con l’acronimo inglese IDAHOBIT) dal Parlamento dell’Unione Europea nel 2007.
Dopo aver chiamato inizialmente a raccolta qualche associazione con cui Iris aveva collaborato in passato, si è creato spontaneamente un circolo virtuoso che ha allargato la rete di associazioni organizzatrici, collaboratrici e sostenitrici del progetto che è arrivata ad estendersi per tutta la regione; il Rainbow Village ha inoltre ottenuto il patrocinio del Comune di Udine, dell’Università degli Studi di Udine e dell’Università degli studi di Trieste e il sostegno della Commissione Pari Opportunità del Comune di Udine, del Garante Regionale dei Diritti della Persona e della Scuola Superiore dell’Università degli Studi di Udine.
Questa larga e sentita partecipazione è riprova sia del fatto che è impossibile parlare di diritto ll’uguaglianza e contrasto alla violenza verso le persone LGBTQIA+ senza trattare anche di importanti temi quali il femminismo, il contrasto al razzismo e alla xenofobia o la marginalizzazione di chi soffre di disturbo mentale, sia del fatto che il Friuli Venezia Giulia si dimostra ancora una volta una delle regioni italiane più sensibili verso queste questioni sociali, più lungimirante sotto il profilo culturale e più disposta all’inclusione e alla creazione di una società più giusta.
La giornata comincerà alle ore 15, quando tutte le associazioni organizzatrici dell’evento, più altre associazioni ospiti, apriranno i loro stand, in modo che chi fosse interessat* possa conoscerle da vicino, incontrarne l* soc*, scoprire quali sono le attività che portano avanti e con che modalità operano nel territorio.
Le associazioni presenti e organizzatrici del «Rainbow Village» sono Iris, l’Associazione Universitaria LGBTQIA+ dell’Università degli Studi di Udine, che ha promosso l’evento e che organizza un workshop dal titolo «Ma chi sono gli LGBTQIA+?», nel quale l* ragazz* faranno luce su tutte le varie realtà celate dietro ogni lettera dell’acronimo e sveleranno la rappresentazione, spesso viziata, che si ha di loro. Durante il workshop si capirà anche l’importanza dell’impegno intersezionale nella rivendicazione dei propri diritti all’uguaglianza e alla felicità. Insieme a Iris ci sarà l’Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford, un’associazione di avvocat* e praticanti che promuove lo studio e la conoscenza delle questioni LGBTI tra tutti gli operatori del diritto e che si occupa della tutela giudiziaria delle persone omosessuali, transessuali e intersessuali, in particolare nel contrasto alle discriminazioni.
Ci sarà poi l’associazione di promozione sociale LUNE (Lesbiche Unite del Nord Est) che propone un workshop artistico esperienziale di empatia dal titolo «Storie di ordinaria lesbofobia», in cui l* partecipant*, dopo aver ascoltato storie di violenza e discriminazione, dovranno produrre dei pensieri scritti su due temi generatori; i lavori finiti decoreranno lo stand dell’associazione.
Segue lo stand di Arcigay, dove ci saranno sia l* soci* di Arcigay Friuli sia quell* del Circolo Arcobaleno – Arcigay Trieste Gorizia. Insieme proporranno un laboratorio intitolato «What is privilege?», in cui si darà una dimostrazione visiva e visibile della disparità tra le persone misurabile sul piano meramente quotidiano; lo scopo è far riflettere i partecipanti sui propri privilegi e i propri svantaggi derivanti da fattori non controllabili come la posizione sociale, il luogo di nascita e l’identità sessuale.
Nel loro stand, le ragazze dell’associazione Bekko – un’associazione di grafiche freelance – presenteranno il
magazine «Frute», una rivista indipendente da loro totalmente autoprodotta che si occupa di femminismo e di temi di genere. Le ragazze di Bekko, inoltre, hanno curato tutte le grafiche della manifestazione e gestiscono gli spazi social del Village.
Partecipano anche la Cooperativa Itaca-Comunità Nove, la cooperativa sociale che opera nei campi
dell’impegno sociale, sanitario ed educativo, gestendo servizi nelle aree produttive Salute Mentale, Minori, Disabilità, Anziani; di questa cooperativa è parte la Comunità Nove, un centro diurno che offre percorsi di emancipazione, socializzazione e inclusione sociale per persone che usufruiscono dei servizi del Dipartimento di Salute Mentale di Udine.
Con loro ci sarà Get up, un’associazione giovanile di promozione sociale con l’intento di restituire ai giovani residenti nei quartieri San Domenico e Villaggio Del Sole di Udine uno spazio di aggregazione; queste due associazioni, insieme, proporranno un laboratorio a stazioni che istruisce sullo stereotipo legato al disturbo mentale e fa emergere il fatto che ogni persona interpreta e vede il mondo diversamente e che pertanto è impossibile ridurre la sua complessità in schematizzazioni semplificate; Get Up, inoltre, intratterrà i partecipanti in una rivisitazione del famoso «Indovina chi», il cui obiettivo è quello di dimostrare come gli stereotipi di genere ci influenzano profondamente e inconsapevolmente, fino ad incidere sulle nostre possibilità di successo. I membri di questa associazione si impegneranno anche per offrire animazione verso i più piccoli, rendendo il Rainbow Village un posto accogliente per tutt* e dove i genitori non debbano
preoccuparsi della sicurezza dell* propr* piccol*, che saranno liber* di giocare immers* nel verde del Parco di Sant’Osvaldo.
Un altro stand sarà dell’associazione ZerosuTre che offre aiuto e sostegno alle donne che subiscono o che hanno subito violenza fisica, psicologica, sessuale ed economica. Vicino a loro ci sarà Ospiti in arrivo, l’associazione che si occupa di richiedenti protezione internazionale a Udine.
Parte delle associazioni organizzatrici è anche Aspic FVG, l’associazione che promuove il benessere psicologico, previene il disagio e sviluppa l’empowerment sul territorio regionale. L* psicolog* di Aspic ripresenteranno il loro laboratorio «Maschi contro femmine», già presente quest’anno nel calendario Calendidonna, in cui verranno analizzati gli stereotipi di genere, in modo da imparare a costruire relazioni più attente ai reciproci bisogni, uscendo dai modelli e dai ruoli preimpostati.
Il circolo Arci Mis(s)kappa gestirà due chioschi enogastronomici che provvederanno a rifocillare i partecipanti del «Rainbow Village». Gli altri due circoli Arci udinesi, Cas’Aupa e il circolo teatrale CCFT, hanno collaborato attivamente nell’organizzazione della giornata fornendo un apporto fondamentale sulle questioni logistiche. CCFT, inoltre, proporrà un laboratorio dal titolo «Penso dunque sono. Vedo dunque so…o così mi pare», in cui i partecipanti saranno guidati in un gioco di ruolo basato sull’improvvisazione teatrale. Alle ore 18:00 si chiuderanno i laboratori e comincerà il momento della giornata più impegnato culturalmente e scientificamente. Si tratta di una tavola rotonda organizzata da Iris e dall’Avvocatura per i Diritti LGBTI – Rete Lenford dal titolo «La rappresentazione dell’omo- e bisessualità. Un approccio multidisciplinare». In questa cornice si inseriranno gli interventi di quattro specialisti che porteranno il loro contributo al tema della giornata: il prof. Andrea Carnaghi, docente di psicologia sociale all’Università degli Studi di Trieste, la prof.ssa Sergia Adamo, docente di letterature comparate e teoria della letteratura nel medesimo ateneo, il prof. Bilotta, docente di diritto antidiscriminatorio e diritto privato all’Università degli Studi di Udine e avvocato del foro triestino e, infine, la dott.ssa Scarmoncin, esperta di storia
di genere e della sessualità. Mentre gli studiosi conferiranno, una socia di Bekko procederà allo scribing della tavola rotonda, ovvero farà una traduzione simultanea in immagini del contenuto delle relazioni.
Successivamente ci sarà un momento artistico in cui si esibirà il coro della Scuola Superiore dell’Università degli Studi di Udine. Alla fine dello spettacolo, si potrà decidere se tornare a casa o raggiungere il rock bar «Anni 60» tramite delle navette messe a disposizione dal Village in cui la festa proseguirà con un dj set a cura di Populous, uno dei dj italiani apertamente gay più importanti degli ultimi venti anni, vincitore nel 2010 del «Premio 2061 – La musica elettronica italiana del futuro» e nel 2016 del premio di «Miglior artista» all’Italian Quality Music Festivals.