Sette persone di origini siciliane, tra cui una donna, sono stati arrestati nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi grazie a un’operazione congiunta di Carabinieri e Polizia mentre stavano preparando una rapina in una banca del centro di Udine. Il colpo sarebbe dovuto essere messo a segno nel giro di qualche ora, un paio di giorni al massimo. Gli inquirenti attribuiscono alla banda anche il colpo messo a segno il 3 giugno scorso in un istituto di credito di Cervignano del Friuli (Udine). Allora il bottino era stato consistente: tra denaro contante (circa 300 mila euro) e oggetti di valore, tra cui anche alcune opere d’arte, il valore del colpo si aggirava sui due milioni di euro.
Le indagini erano partite proprio dal “colpo” del 3 giugno scorso, quando poco prima della chiusura pomeridiana un gruppo di banditi aveva fatto irruzione alla filiale di Cervignano della Cassa di Risparmio. I rapinatori, quattro uomini vestiti con delle tute da lavoro, erano entrati da una porta secondaria e avevano legato con fascette plastiche cinque dipendenti e un cliente, prima di chiuderli in una stanza della banca per poter razziare contanti e il contenuto delle cassette di sicurezza in assoluta libertà. Ne avevano aperte 81, portando via il contenuto di una trentina di esse. L’allarme era scattato solo più di due ore dopo, intorno alle 18.30 quando gli ostaggi erano riusciti a liberarsi e a chiamare i carabinieri. Le modalità del colpo avevano indotto gli inquirenti a ipotizzare fin da subito la presenza di un basista. Le indagini condotte poi in maniera congiunta dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Udine, comandati dal Maggiore Roberto Scalabrin, e dagli agenti della Squadra Mobile di Udine, diretti dal Vice Questore aggiunto Massimiliano Ortolan, coordinati dal pm Andrea Gondolo, si sono concentrate sul gruppo di siciliani, già noti alle forze dell’ordine, considerati dei “rapinatori trasfertisti” specializzati nell’entrare in azione attraverso la tecnica dello scassinamento di porte o finestre. I sette sono comparsi oggi davanti al Gip di Udine per la convalida dell’arresto. Si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere. Per tutti la Procura ha chiesto la misura della custodia cautelare in carcere.