Regionali 2013: Bandelli si candida a governatore FVG

Franco Bandelli, presidente di Un’Altra Regione, sarà il candidato della confederazione di liste civiche che ha scelto di presentarsi libera, alternativa ed autonoma alle elezioni Regionali della primavera 2013. In maniera trasparente, mentre altri cercano alleanze ed alchimie che possano colmare il vuoto di idee, il movimento nato a dicembre 2011 ha scelto di partecipare alla ricostruzione di una Regione ferma al palo dal 2008. Pur riconoscendo le attenuanti generiche e le difficoltà che si sono presentate alla Giunta che governa dagli albori della crisi, abbiamo deciso che la rassegnazione di questi anni non può essere il binario sul quale far correre i nostri giorni futuri.

QUI IL PROGRAMMA DI BANDELLI

Partecipare e costruire è la scelta più difficile; tracciare la strada è un impegno che Un’Altra Regione ha scelto di assumersi perché non intende accodarsi ai progetti degli altri, soprattutto perché non ci piacciono o li riteniamo troppo deboli.
<<Avremmo potuto aspettare di essere chiamati alla “corte delle stampelle” sperando di fare un risultato che ci permettesse di entrare in Consiglio regionale. Sarebbe stato più facile perché ben conosciamo il sistema elettorale regionale, i suoi limiti e gli sbarramenti. Ma avremmo perso la nostra dignità politica se avessimo scelto di confrontarci solo sulle poltrone da dividere in caso di vittoria>>. Così si è espressa Alessia Rosolen, consigliere regionale di UAR che ha introdotto l’incontro cui hanno preso parte il vicepresidente Michele Zanolla (Udine), il coordinatore Marco Arrigoni (Gorizia),i segretari politici dell’Alto Friuli Mario Ulian, della Bassa Friulana Ferrucio Casasola, di Pordenone Riccardo Del Pup e Francesco Clun, a rappresentare il mondo dei giovani. <<Altri – ha proseguito Rosolen – sono convinti di vincere senza di noi, ignorando la continua emorragia di voti e di consenso che ha contraddistinto questi anni. Incapaci di analizzare il presente e ancora più di programmare il futuro. Noi anticipiamo il programma per dare una prospettiva e per aprire un dialogo a chi ha voglia di ragionare ed essere alternativo a questa inutile guerra tra PD e PDL>>.
“Abbiamo scritto un programma che rispecchiasse questa regione, custode di enorme ricchezza, fiera e forte di ciò che ha saputo costruire, pronta a difendere i propri interessi, a pretendere ciò di cui ha diritto, senza paura del futuro e dei sacrifici che può portare se destinati a far star meglio chi verrà dopo di noi” si legge nell’introduzione del documento, “unico e solo tavolo di confronto con chi sceglierà di dialogare e ragionare per costruire un’alternativa al triste spettacolo (bipolare) che ogni giorno ammorba le nostre vite”.
Tre slogan anticipano gli otto punti che sono stati illustrati, dopo la presentazione del nuovo simbolo che riunisce persone e liste civiche presenti sul territorio (nuove e/o già presenti in precedenti tornate amministrative):
Siamo centro dell’Europa, non piccola regione a margine dell’Italia
Siamo forti per l’autonomia dei nostri territori, non per la specialità di cui sentiamo parlare
Siamo stanchi delle battaglie non affrontate per paura di perderle
Il programma ha in sé parole chiave che tornano in ogni aspetto che viene affrontato: lavoro, società, persona, cittadino, politica. <<Siamo convinti, infatti, che quando si parla di diritti, di solidarietà, ma anche di infrastrutture, di energia, di autonomia, di industria, di sanità – ha detto Rosolen – bisogna partire dalla persona per arrivare alla società. E’ necessario restituire un ordine alle cose, un ordine che tutti sembrano aver smarrito: noi lo facciamo con attenzione, sintonia, lavoro, senza improvvisazioni o cambi repentini di rotta, con dignità e visione. Un “ordine” che sia coerente, forte ma di rottura con quanto finora visto>>.
<<Ha ragione il Sindaco Alemanno quando chiede di rifondare il centrodestra ma è da tanto che si sarebbe dovuto fare. E a guardare nel centrosinistra viene il dubbio che quando spunta qualcosa di nuovo lavorino per distruggerlo: parlano di Primarie da mesi perché non hanno progetti da presentare>>. Franco Bandelli, nel suo lungo ed articolato discorso si è soffermato ad analizzare il piano nazionale prima di scendere a livello regionale: <<Renzo Tondo da anni ha rinunciato a governare, ha rinunciato a rispondere a cittadini e imprese su occupazione, energia, politiche industriali e sanità. Abbiamo un Presidente ostaggio di assessori che non si candideranno. Dall’altra parte c’è il vuoto di Debora Serracchiani, riempito di ideologie e voli pindarici che non daranno risposte, soffocati come già sono da lotte intestine>>.