Edy Reja non nasconde il momento difficile dell’Atalanta. Lo 0-0 non lo soddisfa, ma riconosce che poteva anche andare peggio. “Questa squadra non ha ancora trovato il suo passo, anche perché c’erano un po’ di giocatori al rientro. Però rispetto alla gara di Parma si è visto qualcosa di più. Prendiamoci il punto, quando non si può vincere va anche bene. Per un’ora oggi ci siamo stati, poi l’Udinese si è fatto pericoloso. E l’espulsione non ci ha aiutato. Volevo mettere una punta ma non mi è stato possibile”. Il tecnico indossa i panni dello psicologo per tentare di capire le difficoltà atalantine. “Forse ci manca la lucidità nel momento che conta, ma questo deriva dalla poca serenità che la squadra ha in questo momento. Non c’è sicurezza, ma se avessimo perso questa partita sarebbe stato un macello. Ora speriamo nel recupero di Zappacosta: uno come lui a destra ci manca, sono sicuro che già a Napoli riusciremo a far vedere qualcosa di più”. Andrea Stramaccioni si accontenta ma non troppo: “Ci sono cose positive, ma possiamo fare meglio. Abbiamo dato continuità e riproposto la solidità vista con il Torino. Venire a Bergamo e rischiare poco o niente è un passo avanti. Mi è piaciuto l’approccio del secondo tempo: abbiamo preso in mano la partita con buona personalità. Siamo in progresso anche nel palleggio. Ci è mancata un po’ di fortuna in attacco e Rocchi forse non ha visto una cintura su Allan. Anche se nel complesso ha arbitrato bene”. Il tecnico recrimina sul forfait di Kone: “Ha avuto un problema muscolare ieri e abbiamo dovuto rinunciarci. Ci sarebbe servito. Ho messo Pinzi davanti alla difesa perché ha esperienza e ci dà equilibrio. Adesso però dobbiamo iniziare a osare di più, soprattutto con gli esterni. Finora il nostro bottino è buono: la società mi ha chiesto di salvarci il prima possibile e ci stiamo riuscendo. Questa è la prima condizione per pensare a crescere in futuro e aprire un nuovo ciclo”.
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