Teheran, 10 gen – “Siamo pronti come Italia e come Friuli
Venezia Giulia a rafforzare le nostre relazioni in campo
economico, scientifico-tecnologico e culturale”. Lo ha confermato
oggi a Teheran, capitale della Repubblica Islamica dell’Iran, la
presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora
Serracchiani che, assieme al vice ministro iraniano all’Industria
e commercio, Hossein Esfahbodi, all’ambasciatore d’Italia nella
capitale persiana Mauro Conciatori e all’amministratore delegato
di Pordenone Fiere Pietro Piccinetti, ha inaugurato ufficialmente
la seconda edizione di “Contract Made in Italy”, una vetrina
importante delle produzioni italiane, soprattutto del
legno-arredo, di tutto il Triveneto.
“E’ questa una fiera che vogliamo far crescere – ha osservato
Serracchiani – investendo in nuove relazioni
economico-commerciali anche pensando alla sottoscrizione di
specifici accordi nella cornice delle intese che l’Italia ha
siglato negli scorsi mesi con l’Iran”. E soprattutto nella
prospettiva della prossima revoca, con l’ “implementation day”
atteso nei prossimi giorni, ha indicato l’ambasciatore
Conciatori, delle sanzioni economiche allo Stato persiano.
“Intendiamo incrementare le collaborazioni tra il Friuli Venezia
Giulia e l’Iran” sempre nelle parole della presidente
Serracchiani, un mercato di quasi 80 milioni di abitanti, con una
“grande” Teheran che conta quasi 17 milioni di persone e conosce
e apprezza il made in Italy: “i nostri punti di forza sono la
meccanica, l’arredamento, la cantieristica, l’industria del
gusto”, ha ricordato Serracchiani, segnalando anche l’esigenza di
allacciare nuovi contatti FVG-Iran attraverso le relazioni
commerciali del porto di Trieste.
Ma il Friuli Venezia Giulia non “offre” solo partnership
economiche e nuove direttrici per i commerci iraniani, via scalo
portuale di Trieste, ma mette sul piatto anche il suo articolato
sistema scientifico per lo scambio e il trasferimento
tecnologico, ha rimarcato Serracchiani.
La cornice nella quale muoversi resta, come più volte
sottolineato oggi, la scadenza delle sanzioni economiche, e
l’Italia (che di fatto oggi è il primo Paese come numero di
delegazioni d’alto livello ad interfacciarsi con l’Iran, ha
ribadito Conciatori, superando anche la Germania) vuole tornare
ad essere il primo o tra i primi partner economici dell’Iran, ha
auspicato il viceministro Esfahbodi, rimarcando che
l’interscambio Italia-Iran è stato in passato anche di sette
miliardi di dollari. In questa proiezione il presidente iraniano
Assan Rouhani sarà in Italia il 25 e 26 gennaio prossimi e si sta
concretizzando una nuova missione italiana a Teheran per metà
febbraio, con la partecipazione dei ministri dei Trasporti
Graziano Delrio e dell’Agricoltura Maurizio Martina e del
viceministro all’Industria Carlo Calenda.
“Il momento appare propizio”, è stato sottolineato a più voci
oggi a Teheran, anche alla luce dell’ “invito” alle aziende
italiane espresso dal viceministro iraniano all’Industria e
commercio a “venire ad investire in Iran, un Paese attraverso il
quale riuscirete a toccare altri interessanti mercati del golfo
persico: oggi l’Iran è un mercato favorevole è proficuo”.
ARC/RM/PPD
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