Restaurati i portoni lignei di Porta Udine a Palmanova

Restaurati i portoni lignei di Porta Udine a Palmanova

Martines: “Riqualifichiamo e rendiamo fruibile il grande patrimonio storico di Palmanova” Con il loro posizionamento sotto la Loggia della Gran Guardia, in Piazza Grande, si è concludo l’intervento di recupero e valorizzazione dei due portoni che chiudevano l’accesso alla Fortezza di Palmanova attraverso Porta Udine. Il lavoro ha visto riportare i manufatti alle caratteristiche originali, ricostruendo le parti mancanti, in particolare nella parte inferiore dei manufatti, tenendo in considerazione i disegni realizzati con le borchie metalliche. La supervisione tecnica dei questo intervento, così come di quello di restauro dell’argano superiore della porta, già concluso, è stato curato dall’architetto Paolo Bonini.

“Con questo lavoro vogliamo continuare la riqualificazione e il recupero di ampie sezioni del grande patrimonio storico della Fortezza di Palmanova, rendendo anche questo bene fruibile a cittadini e visitatori. A fianco ad ogni manufatto, inserimento delle brevi descrizioni storiografiche e dei disegni per mostrare e spiegare il funzionamento delle strutture e dimostrare la grandissima capacità tecnica degli ingegneri del tempo”, commenta il Sindaco di Palmanova Francesco Martines

Questi portoni, databili all’inizio del secolo XVII, sono costituiti da due ante di 410 x 225 cm. Costruiti in legno di larice, hanno uno spessore complessivo di 12 cm. Le due ante in origine erano più alte: nel secolo scorso la parte inferiore dei due manufatti lignei fu eliminata in seguito all’innalzamanto della strada oltre che a causa delle intemperie e della mancanza di un regolare restauro conservativo. Ora sono stati ricostruiti così come erano stati pensati e realizzati quattro secoli fa. Le tre specchiature, presenti in ognuna delle due ante, sono state irrobustite e impreziosite da composizioni geometriche di borchie. Il prezioso manufatto presenta, nella parte superiore, uno stemma ovale del provveditore Benedetto Tagliapietra (1612-1614).

Il quadro economico, comprensivo di sistemazione degli ingranaggi sulla Porta, di restauro e posizionamento dei portoni lignei, vede un totale investito di 128.000 euro di cui 40.000 provenienti da un finanziamento della Camera di Commercio di Udine e Pordenone.

Sotto la Loggia di Piazza Grande sono così ora custodite le tre cancellate prima presenti sulle porte monumentali della città fortezza. Sugli ampi fori arcuati, sono inseriti due portoni in ferro con le relative lunette. Un altro portone con lunetta e le altre restanti due cancellate sono collocate sui muri dell’ampio vano ora ospitante il Monumento ai Caduti.

In origine ognuna delle tre porte di Palmanova era difesa da un ponte levatoio di legno e da cancellate (rastrelli). Tre portoni in legno borchiati, di cui due presenti sull’accesso che conduceva all’esterno della città e uno collocato sull’arco interno, impedivano l’ingresso ai nemici. Questi possenti portoni, ogni sera, venivano chiusi a chiave rendendo la città impenetrabile.

Porta Udine, attribuita all’architetto Vincenzo Scamozzi, fu costruita al centro della cortina tra il 1604 e il 1605. Si sviluppa su due livelli che, per ragioni militari, non comunicano tra loro. Al piano terra la struttura ruota attorno ad una corte interna quadrata, impreziosita da due portici a tre arcate. Il piano superiore (dongione) è raggiungibile solo dalle due rampe poste ai lati della porta.