Una pala d’altare raffigurante la Visitazione di Maria, opera del pittore goriziano Francesco Caucig (1755-1828), oggi considerato tra i maggiori protagonisti del Neoclassicismo europeo, è stata riconsegnata il 20 maggio, nel corso di una conferenza stampa, dal Comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, gen. B. Roberto Riccardi, al Sindaco di Gorizia e Presidente della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, dott. Rodolfo Ziberna, alla presenza del Direttore della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, dott. Enrico Graziano e del Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio FVG, dott.ssa Simonetta Bonomi.
Il dipinto, proprietà della nobile famiglia goriziana dei Coronini Cronberg, era andato disperso a seguito delle vicende belliche della Prima Guerra Mondiale.
A dicembre, dopo un silenzio durato più di cento anni, la dott.ssa Cristina Bragaglia, storica dell’arte della Fondazione Coronini, grazie alla segnalazione di uno studioso, era venuta a conoscenza della possibile presenza del quadro sul mercato antiquario.
Dopo aver svolto accurate indagini d’archivio sia presso la Fondazione Coronini, sia presso l’archivio storico della Soprintendenza ABAP FVG con il coordinamento del funzionario storico dell’arte dott.ssa Claudia Crosera, e dopo aver individuato prove documentarie certe, ilSoprintendente ABAP FVG ha ritenuto che sussistessero le condizioni affinché la Fondazione potesse rivendicarne la proprietà e ha quindi avviato la procedura di consegna della richiesta di accertamenti e della documentazione probatoria ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine, guidati dal magg. Lorenzo Pella.
L’esito delle indagini, effettuate anche in collaborazione con il Nucleo TPC di Roma, il Servizio IV-Circolazione della Direzione Generale ABAP, la Soprintendenza speciale ABAP capitolina, veniva condiviso con la Procura della Repubblica di Roma che concordava con le risultanze investigative, emettendo un decreto di sequestro della pala d’altare, allora in possesso di una galleria di Roma, inconsapevole della reale proprietà.
Il ritrovamento della Visitazione di Maria di Francesco Caucig si ammanta inoltre di un ulteriore significato, anche alla luce del ruolo di Capitale Europea della Cultura che Gorizia e Nova Gorica ricopriranno nel 2025. Le origini e la vicenda personale di Caucig, pittore di famiglia slovena formatosi sia a Vienna sia in Italia, rappresenta infatti in maniera esemplare quella varietà di culture, lingue e nazionalità diverse che per secoli è stata un tratto distintivo e caratteristico dell’essere goriziani.
Il dipinto
Il dipinto, di notevoli dimensioni (213 x 126,5 cm), è una delle tele realizzate per le residenze viennesi di Giovanni Filippo Cobenzl destinate alla cappella della villa di campagna a Reisenberg. Ereditate nel 1810 dal nobile goriziano Michele Coronini Cronberg, le tre tele per un secolo costituirono l’unica testimonianza dell’arte di Caucig nella sua città natale, fino a quando gli eventi della Prima guerra mondiale non ne segnarono la scomparsa. In seguito allo scoppio della Grande Guerra, dopo la conquista di Gorizia, nel 1916, da parte del Regio Esercito, uno speciale reparto guidato dal giovane Tenente goriziano Emilio Mulitsch fu incaricato di recuperare e mettere al sicuro i beni librari e storico-artistici rimasti nelle residenze abbandonate dai privati, tra cui quelli di Palazzo Coronini.
Tali beni furono in seguito restituiti nel 1919, con la sola eccezione di due dipinti di Caucig. Di questi due quadri, nonostante le indagini avviate dall’allora Regio Commissariato per la Venezia Giulia – Sezione Belle Arti su indicazione del conte Carlo Coronini, non si ebbe più alcuna notizia, almeno fino ad oggi.
Il ritorno della Visitazione di Caucig, un’opera di valore non solo artistico, ma anche affettivo e simbolico in virtù dei legami della famiglia Coronini con gli antenati Cobenzl, è motivo di vanto e di orgoglio per la Fondazione Coronini, per tutta la città di Gorizia e per gli enti preposti alla tutela dei beni culturali del territorio, che hanno contribuito a recuperare la preziosa testimonianza pittorica di uno dei suoi artisti più famosi e importanti, grazie alla preziosa sinergia fra la Fondazione, la Soprintendenza e i Carabinieri del TPC, militari dello speciale reparto dell’Arma che, dall’aprile del 2016, operano in Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige a tutela del patrimonio culturale dei rispettivi territori.
Foto: Pierluigi Bumbaca