Ricollocato lo striscione “Verità per Giulio Regeni”

Ricollocato lo striscione “Verità per Giulio Regeni”

Lo striscione “Verità per Giulio Regeni” è stato ricollocato nella mattinata di oggi, lunedì 27 maggio, sulla facciata di palazzo D’Aronco. A darne comunicazione è il Comune di Udine che chiarisce che lo scorso venerdì 24 maggio, durante l’applicazione dello striscione degli Europei Under 21, la ditta incaricata, accorgendosi che quello dedicato a Giulio Regeni era sbiadito, ha autonomamente pensato di sostituirlo, in tempi brevi, con uno nuovo facendosi carico della sua realizzazione e successiva applicazione.

Il Comune ha fatto in modo che oggi, in attesa del nuovo striscione, fosse comunque ricollocato quello precedente, specificando anche che dette scelte non possono essere realizzate in piena indipendenza, com’è accaduto, da una ditta, ancorché incaricata di un servizio, ma solo dopo una preventiva autorizzazione dell’Amministrazione, dalla quale era stata impartita espressamente l’indicazione di non modificare quanto preesistente.

Sempre il Comune di Udine ha, infine, sottolineato che nulla hanno a che fare, con tutta evidenza, i protocolli Uefa con quanto accaduto e anzi sia Uefa sia Figc si sono dimostrati del tutto sensibili anche in questa occasione, tant’è vero che i due striscioni coesistono oggi uno a fianco all’altro.

“Questa Amministrazione – ha precisato il Sindaco di Udine Pietro Fontanini – non ha mai, in alcun modo, preso in considerazione l’ipotesi di rimuovere lo striscione con il quale si chiede verità per Giulio Regeni. Quanto avvenuto venerdì pomeriggio è dipeso da un’iniziativa lodevole ma autonoma, e quindi non autorizzata, della ditta incaricata del posizionamento sulla facciata di Palazzo D’Aronco della grafica promozionale relativa agli Europei Under 21, alla quale era stato detto chiaramente di non rimuovere o coprire lo striscione per Regeni. Per quanto mi riguarda, questa richiesta di verità rimarrà fino a che non sarà fatta completa chiarezza sulle dinamiche che hanno portato all’uccisione del giovane ricercatore friulano”.