Rientrati dalla Libia i lavoratori della Danieli. FOTO

Sono atterrati alle 18.45 all’aeroporto di Ronchi dei Legionari, provenienti da Fiumicino, gli 8 dipendenti della Danieli che erano rimasti bloccato per tre giorni a Misurata, in Libia.Sono atterrati attorno alle 18.45 all’aeroporto di Ronchi dei Legionari (Gorizia), provenienti da Fiumicino, gli otto dipendenti della multinazionale friulana Danieli e delle ditte che gestiscono gli appalti esterni, bloccato per tre giorni a Misurata, in Libia. ”Siamo molto stanchi – ha detto uno dei dipendenti – il momento forse piu’ difficile e’ stato il viaggio di ritorno in nave, con mare forza cinque. A bordo eravamo in trecento, di molte nazionalita”’. L’unita’ di crisi della Danieli, che dalla sede di Buttrio (Udine) ha seguito l’evolversi della vicenda, ha svolto attivita’ di coordinamento per i soccorsi e il rimpatrio di lavoratori e impiegati provenienti da diversi Paesi. Nella serata di ieri, dal porto di Misurata, la partenza con la motonave San Giorgio, destinazione Catania. Da qui, a bordo di un C130 dell’Aeronautica, il trasferimento a Fiumicino, da dove quattro dipendenti sono ripartiti per altre destinazioni e dunque a Ronchi. ”Dal nostro centro sentivamo gli spari, anche colpi di cannone: eravamo spaventati, ma i libici ci hanno fornito il massimo supporto per tentare di tranquillizzarci”, ha detto uno degli operatori. Disguidi relativi al mancato rilascio di permessi hanno causato ritardi nelle operazioni di rimpatrio: venerdi’ scorso, il C130 dell’Aeronautica che avrebbe dovuto riportare a casa gli uomini non e’ stato lasciato atterrare all’aeroporto di Misurata, perche’ scambiato per un cargo destinato a rifornire i miliziani. ”In tempi rapidissimi – ha detto il portavoce della societa’, Marco Floreani – abbiamo allestito una macchina eccezionale. Abbiamo sentito vicino lo Stato come istituzione”.



”Dall’interno del nostro quartier generale sentivamo nitidamente i colpi d’artiglieria. Non siamo stati attaccati, anche perche’ la polizia privata della ditta per cui lavoravamo aveva organizzato un efficace sistema di ronde notturne”. Lo ha detto Sergio Galliussi, uno dei dipendenti della Danieli rientrato stasera all’aeroporto di Ronchi dei Legionari. ”Non eravamo inermi – ha proseguito Galliussi, raccontando ai giornalisti la propria esperienza nel cantiere di Misurata – passavamo continuamente informazioni di prima mano alla sede centrale, che operava in stretto contatto con la Farnesina”. Marco Floreani, portavoce del gruppo di Buttrio (Udine), che costruisce acciaierie a livello mondiale, ha riferito che ”le prime avvisaglie di quanto stava accadendo le abbiamo percepite nella serata di domenica, quando la situazione e’ precipitata. Siamo stati il punto di riferimento per i lavoratori e i cittadini europei presenti nell’area. Con noi, sulla nave San Marco, c’erano persone di nazionalita’ ceca, portoghese, messicana, austriaca, francese. Venerdi’, a causa del mancato rilascio dei permessi per l’attracco della nave, siamo stati veramente vicini – ha infine rivelato – a far fallire l’operazione”.


Gravi disordini all’aeroporto di Misurata, caduto ieri in mano ai rivoltosi. La conferma e’ venuta da Evelino Zanzaro, dipendente della friulana Danieli, rientrato stasera in Friuli Venezia Giulia dopo una settimana di attesa del porto della citta’ libica. ”Dal nostro villaggio – ha detto all’arrivo all’aeroporto di Ronchi dei Legionari – riuscivamo a udire distintamente i colpi d’arma da fuoco dei combattimenti fatti all’interno dello scalo di Misurata. Siamo stati informati dei respingimenti effettuati ai danni dei mezzi che avrebbero dovuto ricondurci in Italia”. Un altro dipendente ha precisato di non aver avuto problemi nell’approvvigionamento alimentare, ”costantemente seguiti in questo senso – ha aggiunto – dagli operatori della Lispo”. Da Catania alla volta di Roma sono partiti complessivamente 12 lavoratori della Danieli, quattro dei quali hanno raggiunto da Fiumicino le loro abitazioni a Cuneo, Milano e Bologna.