Rigoberto Uran vince la tappa 10 (Cordenons-Altopiano del Montasio) davanti a Carlos Alberto Betancour e Vincenzo Nibali. La Maglia Rosa resta sempre sulle spalle di Vincenzo Nibali.
Vincenzo Nibali allunga il proprio distacco nella corsa verso l’epilogo a Brescia. Lo ‘Squalo dello Stretto’, anche nel primo arrivo in salita della corsa rosa edizione 2013, e nella tappa che seguiva il primo giorno di riposo (in casi come questo non mancano mai le sorprese, oppure i possibili rovesci), è riuscito a non perdere la calma, a rimanere lucido e, dopo il traguardo, ha ‘regalato’ secondi solo al vincitore della tappa, Rigoberto Uran Uran. “Ho usato un rapporto leggero, un 36/52, sono rimasto concentrato, ho affrontato questa tappa senza patemi, sicuro di avere un buon distacco sui princali avversari – le parole della maglia rosa -. Pensavamo che Uran Uran avrebbe attaccato, ce lo aspettavamo, per questo abbiamo giocato in difesa. Il Giro d’Italia è ancora molto lungo e ci sono ancora tappe importanti. Oggi poteva essere dura per alcuni, visto che venivamo dal primo giorno di riposo, abbiamo lavorato nella prima parte del percorso, con Agnoli e Kangert; temevo Scarponi, che invece ha perso qualcosa. Non so come stia Wiggins, né quanto abbia perso da me”. “E’ stata una tappa difficile – ha poi aggiunto – quelli di Sky hanno provato a isolarmi. Ho avuto qualche problema con il cambio: quando dal 36 volevo passare al 52, la catena non è andata subito su, ma alla fine è andata bene lo stesso”. Uran Uran è stato protagonista dell’azione giusta al momento giusto e ha conquistato una tappa che potrebbe rivelarsi importante nell’economia complessiva del Giro. Per la Sky, e non solo. “Sono davvero contento – rileva il colombiano – la squadra è rimasta concentrata, il Giro comincia adesso. Stamattina, io ed Henao, avevamo programmato un attacco e, a 8 km dal traguardo, sono partito. Conoscevo la salita, l’ho affrontata con un passo regolare. Wiggins? Le gerarchie non cambieranno, la corsa è lunga. Nibali è in ottime condizioni, dobbiamo aspettare che abbia un giorno negativo, perché ora va bene se piove, in discesa e in salita”. Anche Carlos Alberto Betancur ha provato a vincere ma, alla fine, si è dovuto accontentare del secondo posto nella seconda tappa consecutiva. “Uran era davanti a me e non potevo prenderlo, perché siamo entrambi colombiani – racconta -. Anche se non facciamo parte della stessa squadra, non ci facciamo la guerra. Alla fine conta che abbia vinto uno di noi. Wiggins? Ha perso terreno, perché Uran ha dimostrato di andare più forte. Penso che, se la Sky avesse assunto un’altra condotta di gara, in questo momento Uran Uran poteva anche vestire la maglia rosa”.
Ordine d’arrivo della 10/a tappa del 96/o Giro d’Italia di ciclismo, da Cordenons (Pordenone) all’Altopiano del Montasio (Udine), lunga 167 chilometri. 1. Rigoberto Uran Uran (Col) in 4h37’42” (+26″ abbuono) (media 36,082 km/h) 2. Carlos A. G. Betancur (Col) a 00’12” (+12″ abbuono) 3. Vincenzo Nibali (Ita) a 00’31” (+12″ abbuono) 4. Mauro Santambrogio (Ita) s.t. 5. Cadel Evans (Aus) s.t. 6. Rafal Majka (Pol) s.t. 7. Domenico Pozzovivo (Ita) s.t. 8. Roberto Kiserlovski (Cro) a 00’47” 9. Benat E. Intaxausti (Spa) a 01’06” 10. Bradley Wiggins (Gbr) a 01’08” 11. Przemyslaw Niemiec (Pol) a 01’10” 12. Michele Scarponi (Ita) s.t. (+2″ abbuono) 13. Yury Trofimov (Rus) s.t. 14. Robert Gesink (Ola) a 01’16” 15. Franco Pellizotti (Ita) a 02’11” 16. Damiano Caruso (Ita) s.t. 17. Dario Cataldo (Ita) s.t. 18. Tanel Kangert (Est) a 02’25” 26. Samuel Gonzalez Sanchez (Spa) a 04’22” 71. Ryder Hesjedal (Can) a 20’53”.