Non basterà una piazza: ne serviranno due per ospitare tutti gli artisti che parteciperanno a “Non processate Bob Marley”, l’happening-manifestazione di venerdì 13 novembre nato a difesa del Rototom Sunsplash
, il più grande festival reggae d’Europa costretto ad emigrare in seguito ai provvedimenti giudiziari che hanno colpito il suo organizzatore. A Piazza Matteotti, dove si esibiranno le band che hanno aderito alla manifestazione, dagli Africa Unite ai Tre Allegri Ragazzi Morti, si aggiungerà anche piazzetta Lionello dove troveranno spazio i dj set e le tante associazioni che hanno sempre trovato ospitalità al Sunsplash e ora intendono appoggiare la rivendicazione di libertà dell’associazione Rototom. A rendere ancora più spasmodica l’attesa per la manifestazione c’è anche l’annunciato intervento di uno dei più noti ed apprezzati paladini della libertà di espressione e di informazione, Beppe Grillo, che ha annunciato il suo intervento in videoconferenza a partire dalle 21 sullo schermo che sarà allestito nella centralissima piazza Matteotti.
Mentre fervono i preparativi, dal Comune di Udine arriva una presa di posizione netta attraverso la concessione del patrocinio alla manifestazione da parte della giunta comunale, su proposta dell’assessore alle politiche giovanili Kristian Franzil che ha partecipato la settimana scorsa insieme al sindaco Furio Honsell alla conferenza stampa in difesa del Sunsplash definendo il festival “una fabbrica di consapevolezza sui diritti e la tolleranza”. Definizione che calza perfettamente con il ruolo che il festival ha inteso ricoprire in questi 16 anni di presenza in Friuli. Un ruolo riconosciuto anche da molti consiglieri regionali, che hanno firmato un’interpellanza alla Giunta Regionale a tutt’oggi rimasta inevasa. L’interrogazione che è stata presentata in consiglio – primo firmatario Giorgio Baiutti – non ha avuto risposte né ufficiali né ufficiose.
In contrasto con il silenzio della giunta regionale, continuano invece ad arrivare manifestazioni di solidarietà dall’Italia e dall’estero, perfino dalla Jamaica, da dove la docente dell’Università delle Indie Occidentali Carolyn Cooper ha manifestato “profondo sostegno al festival di musica reggae Rototom Sunsplash che io considero un potente mezzo di trasmissione che ha permesso alla musica e alla cultura reggae di diffondersi in tutto il mondo”. Dall’Inghilterra, da dove già era arrivata la dichiarazione di Ash Amin, direttore della Scuola di Studi Avanzati della British Academy, è ora il turno di Axel Klein dell’Università del Kent, consulente dell’UE e di tanti governi per le politiche sulle droghe, che definisce il festival “è una rara e speciale opportunità per persone di tutta Europa, i Caraibi e l’Africa di ritrovarsi insieme e scambiarsi le reciproche esperienze culturali, le cose in comune e soprattutto le loro differenze”. Ma anche i cattedratici italiani sono pienamente solidali: in particolare estremamente significativa è la testimonianza della sociologa Laura Balbo, docente all’Università di Padova, che ha inviato al Rototom un messaggio in cui spiega che il Sunsplash “era l’unico posto dove si poteva avere un’idea del mondo diverso e variegato che sarà la società italiana del futuro. Insieme, molte etnie, ragazzi e ragazze e giovani mamme e bambini, lingue diverse, abbigliamenti non standardizzati secondo mode e trend prevalenti. Tende, roulottes, macchine, biciclette. La musica accomunava, rallegrava. A questa immagine ritorno spesso come a un sogno, perchè viviamo in un contesto così pesantemente diverso, e chiuso al cambiamento. Non perdiamo solo uno straordinario festival reggae: ma un simbolo, una apertura verso il futuro”.
Significativa anche la testimonianza di uno dei migliori giornalisti d’inchiesta italiani: “Il Rototom Sunsplash – spiega nel suo messaggio Sandro Ruotolo – è una manifestazione che apre una finestra sul mondo, che accoglie persone da ogni dove, che riesce a parlare alle giovani generazioni in modo esemplare. Criminalizzarla è un errore grave, significa colpire il diritto d’espressione, significa chiudersi al mondo quando invece abbiamo la necessità di aprirci alle culture e alle differenze. A voi tutti va la mia piena solidarietà”.
ANCHE ELISA E SUBSONICA A SOSTEGNO DEL SUNSPLASH
1800 presenze annunciate su Facebook. Sostegno anche da Manconi e don Gallo
“Venite in tanti ma venite in pace. Dimostriamo che siamo tanti, belli, pieni di gioia di vivere, pieni di sogni e di progetti, e che non “agevoliamo” la cultura della morte, ma il sogno di un altro mondo possibile!”. A questo appello hanno risposto gli oltre 1800 utenti di Facebook che hanno già confermato la loro presenza dopodomani, venerdì 13 novembre, a “Non processate Bob Marley”, manifestazione che a partire dalle 18 trasformerà il centro città, da Piazza Matteotti a Piazza Lionello, in un palcoscenico di solidarietà per il Rototom Sunsplash “sfrattato” dal Friuli a causa di provvedimenti giudiziari connessi alla legge Fini-Giovanardi.
Una nutrita rappresentanza di artisti non necessariamente appartenenti alla scena reggae ha confermato la sua presenza a Udine venerdì per la manifestazione. Sul palco di Piazza Matteotti sono annunciati Africa Unite, Train To Roots, Br Stylers, Mellow Mood e R.Esistence In Dub, Tre Allegri Ragazzi Morti e Dodi e i Monodi mentre nella Piazzetta Lionello ci sarà una sound system yard coordinata da Northern Lights Sound da cui passeranno varie crews a sottolineare la loro solidarietà, primi fra tutti i romani One love hg powa, il maggiore sound system italiano.
La presenza di uno schermo gigante in Piazza Matteotti garantirà la presenza in collegamento anche di personalità che sono impossibilitate a raggiungere Udine ma vogliono assolutamente dare un contributo. Tra loro anche Beppe Grillo, uno dei più noti ed apprezzati paladini della libertà di espressione e di informazione, ha annunciato il suo intervento in videoconferenza a partire dalle 21.
Ma al “Beppe” nazionale si uniranno altri grandi esponenti della scena musicale italiana come Elisa, i Subsonica, Frankie Hi Nrg Mc e Teho Teardo. Intanto Neil Perch, leader del gruppo dub inglese degli Zion Train, fra le più prestigiose formazioni salite sul palco del Sunsplash, ha fatto giungere un accorato appello al Rototom: “Totale solidarietà a tutti voi. Mi auguro che il festival resti lì dov’è nato ma in ogni caso, ovunque andrà, spero non perda lo spirito con cui si pone al pubblico e cioè come un luogo di condivisione di un messaggio di unità e pace. Non rinunciate a questa battaglia di libertà, sia musicale, sia spirituale, sia politica”.
La solidarietà alla manifestazione è venuta anche da un altro dei più importanti protagonisti culturali che il Friuli ha regalato al panorama italiano, il celeberrimo Altan, che ha voluto sottolineare la sua vicinanza nel modo a lui più congeniale, ossia con una splendida vignetta che il padre della Pimpa e di Cipputi ha fatto pervenire all’organizzazione: una sintesi che spiega come “Non processate Bob Marley” sia un evento che riguarda tutti, poiché la libertà d’espressione è un patrimonio collettivo.
Continuano intanto a giungere senza sosta i messaggi di solidarietà per la carovana reggae che si sta preparando ad emigrare non si sa ancora dove. “Esprimo tutta la mia solidarietà per Bob” è il messaggio di Don Andrea Gallo, fondatore e animatore della comunità di San Benedetto al Porto di Genova.
Importante è anche la presa di posizione di Luigi Manconi, presidente dell’associazione “A Buon Diritto” e già ministro e parlamentare, nonché segretario dei Verdi. “Se mai avessi avuto qualche dubbio sulla necessità di criticare a fondo la legge Giovanardi-Fini sulle sostanze stupefacenti, il fatto di aver seguito passo passo, minuto dopo minuto, la vicenda di Stefano Cucchi, mi induce a considerare quella legge una delle ragioni fondamentali dell’infelicità sociale di moltissime persone. Per questo aderisco alla vostra iniziativa”.
L’atmosfera di chiusura e di censura che traspare dai provvedimenti giudiziari di cui è stato fatto oggetto il Sunsplash sta allarmando intanto anche gli altri festival italiani, che stanno animando un passaparola che farà giungere a Udine tanti appassionati di musica e di “libero pensiero” da ogni parte d’Italia. In questo senso assume particolare importanza la presa di posizione della Fondazione Arezzo Wave Italia (FAWI), che organizza Italia Wave, uno dei più grandi festival italiani di musica alternativa. Oggi la FAWI ha invitato tutti a recarsi a Udine venerdì per “Non processate Bob Marley”.”FAWI e Italia Wave Love Festival esprimono vicinanza e sostegno agli organizzatori del Rototom Sunsplash, che attraverso il suo presidente Filippo Giunta, è stato accusato da una procura locale di “agevolazione all’uso di stupefacenti” visto che è un festival reggae e che “l’ideologia rastafariana prevede l’associazione tra la musica reggae e la marijuana”. Da Mauro Valenti, presidente della fondazione Arezzo Wave italia, giungono parole solidarietà agli organizzatori: “Rototom Sunsplash è il fratello gemello di Italia Wave: la musica può essere diversa ma la filosofia è la stessa. Sarebbe per noi tristissimo se il festival dovesse andarsene dall’Italia. Mai come ora siamo tutti Rototom!”.