Si svolgerà a Udine il primo FVG Pride. Sabato 10 giugno 2017

Si svolgerà a Udine il primo FVG Pride. Sabato 10 giugno 2017

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Sabato 10 giugno 2017 diventa, così, a tutti gli effetti una data storica nel calendario del riconoscimento dei diritti di tutti da parte della Regione Friuli Venezia Giulia.
I movimenti LGBTQIA di Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto hanno scelto il Friuli Venezia Giulia come regione dove svolgere i numerosi eventi di avvicinamento e sensibilizzazione alla parata che si terrà il prossimo 10 giugno 2017 a Udine. Dopo Padova, Bassano del Grappa, Vicenza, Venezia, Verona e Treviso, la scelta del Friuli Venezia Giulia come è legata alla volontà di rafforzare un percorso di cambiamento e sensibilizzazione della cittadinanza regionale. Tutti i capoluoghi – Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine – ospiteranno numerosi eventi, mentre la parata finale si svolgerà a Udine. Dopo il patrocinio del Comune di Udine, il Comitato organizzatore è in attesa di quello degli altri capoluoghi, con cui è attivato il dialogo istituzionale.

Fvg Pride è organizzato da cinque associazioni regionali, Arcigay Friuli, Arcilesbica Udine, Arcigay Arcobaleno Trieste e Gorizia, La Fenice Fvg e Associazione Universitaria Iris. Nel novembre 2016 le cinque associazioni hanno deciso di unirsi in un comitato che non solo si prendesse carico dell’organizzazione del primo Pride regionale, ma che elaborasse un manifesto politico in cui mettere nero su bianco le istanze a favore di tutti coloro che, per qualsiasi motivo indipendente dalla loro volontà, si trovano ad essere discriminati.

«Udine si è sempre molto impegnata per i diritti civili e per la parità delle opportunità anche rispetto alle istanze LGBT – commenta il sindaco di Udine, Furio Honsell –. Proprio per questo come amministrazione siamo lieti che la città sia stata scelta per ospitare una manifestazione civile di questa rilevanza».

«Ritengo che proprio le donne, che da sempre subiscono forme di discriminazione e disparità, possano comprendere e condividere pienamente tutti i percorsi finalizzati a combattere ogni forma di discriminazione legata al genere – sottolinea l’assessora alle Pari opportunità, Cinzia Del Torre –. Per questo motivo apprezzo quindi che la pacifica e allegra manifestazione del Fvg Pride abbia luogo a Udine».

«La condivisione del percorso è una scelta fatta a livello regionale – dichiara l’assessora regionale Loredana Panariti – perché crediamo fortemente che confermare i diritti di alcuni non li toglie al resto della cittadinanza. Il percorso intrapreso dal Friuli Venezia Giulia è quello della discussione aperta, per mettersi nei panni degli altri e riuscire a comprenderci»

«Il Pride è un nostro diritto come cittadin*, ma è anche un nostro dovere nei confronti della nostra storia. La storia passata, commemorando e celebrando i moti di Stonewall e tutte le persone che con il loro orgoglio hanno portato al riconoscimento delle nostre identità e diritti e che, soprattutto, ci hanno insegnato la capacità di lottare e far sentire la nostra voce come comunità e come individui. La storia presente, vissuta preservando questa eredità, lottando per la conquista della piena parità di diritti e dignità di tutt* e festeggiando i traguardi già raggiunti. E la storia futura, in cui il nostro orgoglio avrà lasciato alle nostre spalle, come impronta per le prossime generazioni, una società più equa e libera per tutt*».
Queste le parole di Nacho Quintana Vergara, presidente di Arcigay Friuli per sottolineare la rilevanza sociale e culturale di un evento che non guarda solo alle istanze della comunità LGBTQIA, ma a quelle di tutte le persone che continuano ad essere discriminate per qualsiasi motivo.

«Fvg Pride – ha confermato Antonella Nicosia, presidentessa di Arcigay Arcobaleno Trieste Gorizia – è un’occasione per riaffermare l’impegno a lottare contro ogni forma di violenza e di discriminazione agita non solo nei confronti delle persone LGBTI, ma anche delle donne e delle persone di diversa provenienza etnica. Quest’anno è anche un’occasione per privilegiare il senso dello stare insieme e promuovere un modello concreto di cittadinanza attiva».

Il Pride però non è soltanto una manifestazione della comunità LGBTQIA: le istanze che il comitato organizzatore vuole avanzare, sono sempre di più una rivendicazione trasversale. Il Pride è una mobilitazione che coinvolge necessariamente tutte le componenti individuali e collettive della società civile nella rivendicazione e celebrazione pacifica dei valori universali contenuti anche nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e che sono alla base dell’Articolo 3 della Costituzione Italiana.

«È per questo motivo che ci riconosciamo nei principi del femminismo per la parità e l’autodeterminazione delle donne – ha continuato Quintana Vergara – nella lotta contro il razzismo e ogni forma di fascismo e totalitarismo. Siamo a fianco di ogni persona o comunità che subisce il pregiudizio e la discriminazione e i cui diritti e dignità non vengono riconosciuti. Siamo tutt* divers* ma i nostri diritti devono essere riconosciuti al pari dei nostri doveri».

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Come?

Fvg Pride non sarà “solo” una parata, ma un susseguirsi di eventi di portata sociale, educativa e di intrattenimento culturale che affronteranno le questioni legate alle tematiche LGBTQIA mirando a sensibilizzare i cittadini nel periodo che va da marzo a giugno 2017, sempre tenendo conto del profilo sociale e delle diverse sensibilità della nostra Regione.
Sarà un Pride “diffuso”, che toccherà tutti i maggiori centri del Friuli Venezia Giulia e che vedrà una grande parata con festa conclusiva tenersi ad Udine il prossimo 10 giugno.
Gli eventi coinvolgeranno in maniera diffusa Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone, e culmineranno nella grande parata di giugno a Udine, il cui scopo è quello di manifestare l’orgoglio della comunità LGBTQIA e rivendicare il riconoscimento di pari diritti.

Chi?

Fvg Pride, nascendo dall’idea di varie associazioni regionali che si occupano di lottare contro le discriminazioni riguardanti l’orientamento sessuale e l’identità di genere, ha ideato un progetto che coinvolge altre realtà associative presenti sul territorio, che condividano gli ideali di libertà ed uguaglianza rappresentati dal Pride. Il Comitato Fvg Pride 2017 ritiene importante aprire il Pride alle persone con storie diverse e collegare le esigenze delle diverse minoranze che, tutte insieme, sono la maggioranza dell’umanità. Fvg Pride è una festa di tutte e di tutti, diretto non solo alle persone LGBTA.

Quando?

L’evento finale, come detto, si svolgerà sabato 10 giungo a Udine. Il Pride è però pensato come un’unica grande manifestazione che da marzo coinvolgerà l’intera regione con un calendario di eventi in continuo divenire. Presentazioni di libri, concerti, spettacoli teatrali, convegni e flash mob si svolgeranno ogni settimana nelle quattro province regionali, fino al giorno della parata finale.

La parata

La tradizionale parata, che celebra i moti del 1969 dello storico locale Stonewall di New York, si svolgerà nel pomeriggio di sabato 10 giugno, per le vie del centro di Udine (tutti i dettagli sugli orari e il percorso verranno resi nelle prossime settimane).
Il corteo si trasformerà poi in una festa stanziale nel cuore di Udine. Sul palco allestito per l’occasione si alterneranno le voci degli organizzatori, delle istituzioni e quelle degli artisti che hanno aderito al manifesto del Comitato Fvg Pride 2017.

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Istruzioni per l’uso

Lgbt… che?

La comunità LGBTQIA è formata da persone lesbiche (donne che provano attrazione sessuale e romantica per altre donne), gay (uomini che provano attrazione sessuale e romantica per altri uomini), bisessuali (persone che provano attrazione sessuale e romantica per persone di due o più generi), transgender (persone che si riconoscono in un genere diverso da quello assegnato alla nascita), queer (persone il cui orientamento sessuale e/o identità di genere non rientra nelle categorie binarie create dalla cultura egemone), intersessuali (persone nate con caratteri sessuali che non rientrano nelle tipiche nozioni binarie del corpo maschile o femminile) e asessuali (persone che non provano attrazione sessuale né interesse per il sesso pur potendo provare attrazione intellettuale ed emotiva verso altre persone).

Perché gli asterischi?
“I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo”, scrisse il filosofo Ludwig Wittgenstein nel suo Tractatus logico-philosophicus nel 1921.
È su questa base che nasce l’esigenza di aprire il linguaggio che usiamo ogni giorno, più o meno inconsciamente, a forme più inclusive perché le parole che si scelgono ogni giorno esercitano una certa influenza sul modo in cui oi percepiamo la realtà.
L’asterisco è un espediente grafico che può essere usato in sostituzione alla desinenza per indicare la forma sia al maschile che al femminile e, dunque, includere le forme che non rientrano in nessuna delle due.
È necessario non solo non usare sempre e comunque una desinenza che si riferisca ad un unico genere, ma anche creare un linguaggio che possa essere inclusivo per le persone che non si riconoscono nella divisione binaria standard dei generi maschile o femminile. L’inglese, il francese e lo svedese prevedono pronomi neutri con un grado più o meno forte di utilizzo: in svedese, hen è entrato nel linguaggio; in inglese si sono imposti abbastanza facilmente ze o they/them; in francese si discute dei vari pronomi possibili, primi fra tutti yel/iel.
Uno stratagemma grafico non è risolutivo, ma è un passo in avanti verso un’inclusione che dal linguaggio arrivi anche alla società.