I movimenti LGBTQIA di Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto hanno scelto il Friuli Venezia Giulia come regione dove svolgere i numerosi eventi di avvicinamento e sensibilizzazione alla parata che si terrà il prossimo 10 giugno 2017 a Udine. Dopo Padova, Bassano del Grappa, Vicenza, Venezia, Verona e Treviso, la scelta del Friuli Venezia Giulia come è legata alla volontà di rafforzare un percorso di cambiamento e sensibilizzazione della cittadinanza regionale.
Il Pride però non è soltanto una manifestazione della comunità LGBTQIA: le istanze che il comitato organizzatore vuole avanzare, sono sempre di più una rivendicazione trasversale. Il Pride è una mobilitazione che coinvolge necessariamente tutte le componenti individuali e collettive della società civile nella rivendicazione e celebrazione pacifica dei valori universali contenuti anche nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e che sono alla base dell’Articolo 3 della Costituzione Italiana.
«Il percorso compiuto fino adesso ci ha permesso di toccare numerose tematiche: gli eventi sono stati bene accolti da parte di un pubblico vario e sopratutto da un pubblico al quale di solito non arriviamo, grazie agli appuntamenti realizzati con le associazioni del territorio. Abbiamo approfondito e esplorato tante tematiche LGBTQIA, facendo arrivare il messaggio che parlare di diritti LGBTQIA significa parlare di diritti civili che sono i diritti di tutti. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di far capire che garantire i diritti di alcuni non significa toglierli ad altri, ma significa impegnarsi per una società migliore per tutti. Questa esperienza ci ha permesso creare nuove sinergie che speriamo avranno una vita lunga dopo il Pride». Queste le parole del presidente del Comitato Fvg Pride, Nacho Quintana Vergara.
Gli eventi
Fvg Pride non è “solo” una parata. Dall’inizio di marzo si sono susseguiti eventi di portata sociale, educativa e di intrattenimento culturale che hanno affrontato le questioni legate alle tematiche LGBTQIA mirando a sensibilizzare i/le cittadin* della nostra regione. Fino al giorno della parata, prevista per il prossimo 10 giugno, gli appuntamenti calendarizzati a marchio Fvg Pride sono circa 80. Sono state coinvolte, in questo periodo, tutte e quattro le province del Friuli Venezia Giulia oltre ad alcuni comuni di Veneto e Trentino Alto Adige. A sostenere le iniziative del Fvg Pride sono stati 69 tra circoli e associazioni.
Grande attesa per il primo concorso Miss Trans Triveneto che si svolgerà al Kursaal Club di Lignano Sabbiadoro il prossimo 28 maggio.
Udine Rainbow
Per il terzo anno consecutivo il Comune di Udine aderirà alla Giornata mondiale contro l’omo-lesbo-bi-transfobia, che cade il 17 maggio. Quest’anno gli eventi saranno targati Fvg Pride e cominceranno con lo srotolamento della bandiera contro l’omofobia sulla facciata del Municipio. «Il percorso di Udine Rainbow è cominciato anni fa perché la collaborazione tra la Commissione Pari Opportunità del Comune di Udine con le associazioni LGBTQIA ha una lunga storia e intende continuare anche dopo lo svolgimento del Fvg Pride così come nei prossimi anni. Siamo onorati che quest’anno Udine Rainbow si inserisca nel calendario del Fvg Pride che la nostra amministrazione ha sempre sostenuto». Queste le parole dell’assessora comunale Cinzia Del Torre, intervenuta alla conferenza stampa.
I patrocini
Il primo Comune a voler patrocinare l’evento è stato quello di Udine. In seguito sono arrivati i patrocini dell’Università degli Studi di Udine e quello dell’Università degli Studi di Trieste. Anche la Regione Friuli Venezia ha deciso di sostenere il Fvg Pride, non solo diventando partner di alcuni eventi, ma anche concedendo il patrocinio ufficiale.
Dopo l’invio della richiesta di patrocinio a tutti i Comuni del Friuli Venezia Giulia, ad oggi hanno risposto favorevolmente le amministrazioni di Aiello del Friuli, Marano Lagunare, Terzo di Aquileia e Morsano al Tagliamento. Il Comune di San Canzian d’Isonzo ha invito una risposta in cui specifica di non poter dar seguito alla pratica di patrocinio in quanto l’amministrazione è a fine mandato. La richiesta non è invece stata accolta dal Comune di Verzegnis.
Nell’attesa delle risposte di altri Comuni del Friuli Venezia Giulia, il Comitato Fvg Pride è lieto di comunicare che è giunta l’adesione del Comune di Vicenza, arrivata con l’augurio di «pieno successo all’iniziativa» da parte del sindaco Achille Variati.
Il Comitato può inoltre contare sul patrocinio del Garante regionale dei diritti della persona e sull’adesione convinta della Cgil Fvg, che parteciperà con una sua delegazione al corteo del 10 giugno. «La nostra Organizzazione è in prima linea da sempre per i diritti del lavoro, quelli civili e le pari opportunità. Solo la conoscenza e l’educazione alla diversità possono frenare quest’ondata di omo-bi-¬transfobia che s’inserisce in una più generale paura del diverso che caratterizza il nostro tempo». Con queste parole si è espressa la segretaria regionale Cgil Fvg Orietta Olivo.
La manifestazione può, inoltre, avvalersi del sostegno del Consolato USA di Milano: il prossimo 23 maggio si svolgerà al cinema Visionario di Udine la proiezione gratuita del documentario “KIKI” di Sara Jordenö, film documentario presentato al Sundance Festival 2016 che ha vinto il premio quale miglior documentario ai recenti Teddy Awards della Berlinale. L’evento si svolgerà in collaborazione con il Cec, il Festival MIX Milano e, appunto, il Consolato USA a Milano.
Gemellaggio con il Ljubljana Pride
È stato ufficializzato anche il gemellaggio con il comitato organizzativo del Ljubljana Pride, che si svolgerà il 17 giugno. Presenti alla conferenza di oggi, lunedì 15 maggio, gli organizzatori sloveni Jadry Kokot, Lovro Centrih, Nina Hribernik, che hanno confermato la loro presenza sabato 10 giugno a Udine.
Convenzioni alberghi
In occasione della parata del 10 giugno sono state stipulate alcune convenzioni con gli albergatori di Udine. Hanno aderito l’Ambassador Palace Hotel, l’Albergo Al Vecchio Tram, l’Hotel Cristallo, l’Art Hotel Udine e l’Hotel Quo Vadis. Altre convenzioni sono in attesa di essere concluse.
Il percorso
In accordo con la Questura di Udine e la Polizia Municipale e l’amministrazione del capoluogo friulano, è stato deciso il percorso ufficiale della parata del 10 giugno. L’incontro con il quale si sono definite le strade interessate dal corteo ha avuto come scopo principale quello di unire le esigenze del Comitato Fvg Pride con quelle dalla mobilità cittadina.
Il ritrovo dei partecipanti è in via Leopardi, con ammassamento presso il giardino pubblico Giovanni Pascoli e via Carducci. Il corteo partirà proprio da quest’ultima via, giungendo fino all’incrocio con via Gorghi, per poi proseguire su via Piave. Svoltando a destra su piazza Patriarcato, poi, i partecipanti entreranno nel centro storico di Udine attraverso porta Manin, proseguendo lungo via Canciani fino all’arrivo in piazza San Giacomo. Lasciata sulla destra piazza delle Erbe, il corteo proseguirà lungo tutta via Paolo Sarpi, svoltando infine su via Mercatovecchio. Percorsa tutta l’arteria principale del cuore di Udine il corteo giungerà in piazza Libertà per poi conquistare il piazzale del Castello.
Diversi momenti di intrattenimento sono previsti durante il percorso, mentre il corteo sarà accompagnato da alcuni furgoni tra cui quello della Rete degli Studenti Medi (l’insieme delle associazioni di studenti delle scuole superiori) del Veneto. L’Anpi sezione di Udine ha dato la sua disponibilità per garantire la sicurezza e il corretto svolgimento del corteo lungo le vie del centro.
Orari
Il ritrovo dei partecipanti è fissato per le ore 15 di sabato 10 giugno. È stimato che il corteo possa cominciare il suo percorso, che avrà una lunghezza di circa 2 km, attraverso le vie del centro di Udine entro le ore 16. L’arrivo della testa del corteo nel piazzale del Castello è prevista per le ore 18. Fino alle 22.30 circa, sul palco allestito nel piazzale antistante il Castello di Udine si alterneranno prima i saluti degli organizzatori e delle autorità e poi sarà via libera per la musica.
Sostegno
Vi ricordiamo che per sostenere il FVG PRIDE, che non gode di contributi pubblici, è possibile fare delle donazioni su:
https://www.produzionidalbasso.com/project/fvg-pride-2017/
Istruzioni per l’uso
Lgbt… che?
La comunità LGBTQIA è formata da persone lesbiche (donne che provano attrazione sessuale e romantica per altre donne), gay (uomini che provano attrazione sessuale e romantica per altri uomini), bisessuali (persone che provano attrazione sessuale e romantica per persone di due o più generi), transgender (persone che si riconoscono in un genere diverso da quello assegnato alla nascita), queer (persone il cui orientamento sessuale e/o identità di genere non rientra nelle categorie binarie create dalla cultura egemone), intersessuali (persone nate con caratteri sessuali che non rientrano nelle tipiche nozioni binarie del corpo maschile o femminile) e asessuali (persone che non provano attrazione sessuale né interesse per il sesso pur potendo provare attrazione intellettuale ed emotiva verso altre persone).
Perché gli asterischi?
“I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo”, scrisse il filosofo Ludwig Wittgenstein nel suo Tractatus logico-philosophicus nel 1921.
È su questa base che nasce l’esigenza di aprire il linguaggio che usiamo ogni giorno, più o meno inconsciamente, a forme più inclusive perché le parole che si scelgono ogni giorno esercitano una certa influenza sul modo in cui oi percepiamo la realtà.
L’asterisco è un espediente grafico che può essere usato in sostituzione alla desinenza per indicare la forma sia al maschile che al femminile e, dunque, includere le forme che non rientrano in nessuna delle due.
È necessario non solo non usare sempre e comunque una desinenza che si riferisca ad un unico genere, ma anche creare un linguaggio che possa essere inclusivo per le persone che non si riconoscono nella divisione binaria standard dei generi maschile o femminile. L’inglese, il francese e lo svedese prevedono pronomi neutri con un grado più o meno forte di utilizzo: in svedese, hen è entrato nel linguaggio; in inglese si sono imposti abbastanza facilmente ze o they/them; in francese si discute dei vari pronomi possibili, primi fra tutti yel/iel.
Uno stratagemma grafico non è risolutivo, ma è un passo in avanti verso un’inclusione che dal linguaggio arrivi anche alla società.