“Uno strumento ben strutturato che permette al cittadino di prendersi cura in prima persona della sua comunità, dando vita all’importante processo di sicurezza partecipata”.
Così l’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti ha definito la app Safecity presentata a Cividale nel corso di una conferenza stampa organizzata dalla Comunità del Friuli orientale. Alla presenza del sindaco della città ducale Daniela Bernardi, del presidente della Comunità Enrico Basaldella e del comandante della polizia municipale Fabiano Gallizia, l’esponente dell’Esecutivo ha avuto parole di elogio per il progetto che permette di attivare un canale con il quale migliorare il contatto tra la popolazione e la pubblica amministrazione al fine di aumentare la sicurezza del territorio.
La app, attraverso le indicazioni fornite da quanti si connettono al sistema, permette di far giungere alle Forze dell’ordine diversi tipi di segnalazioni in merito a reati commessi ma anche semplici comunicazioni relative allo stato del traffico o incidenti accaduti. Una volta validate dal gestore, le informazioni vengono poi diffuse sui social network collegati al sistema, raggiungendo così il maggior numero di persone che gravitano nel territorio.
“La vera prevenzione in tema di reati informatici – ha evidenziato Roberti nel corso della conferenza stampa – è l’informazione. Far conoscere ai cittadini il modo in cui difendersi dai diversi tipi di reati in cui possono incorrere è il modo corretto per evitare di cadere nelle trappole dei malviventi. Per questo motivo la Regione sostiene e promuove progetti come quelli messi in campo dalla Comunità del Friuli Orientale che permettono, attraverso un processo partecipativo, di prendersi cura in modo attivo della propria comunità attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini”.
“La sicurezza partecipata promossa anche da questa app – ha aggiunto Roberti – ben si inserisce nel processo che l’amministrazione sta portando avanti e che trova un suo riscontro in uno specifico articolo inserito nella norma in materia recentemente approvata dal Consiglio. Il controllo di vicinato è un argomento che è sempre esistito e che ora si sta aggiornando attraverso l’uso delle moderne tecnologie come quelle proposte dallo strumento ideato e voluto dalla Comunità del Friuli Orientale. Su questi progetti – ha concluso l’assessore – continueremo ad investire delle risorse perché la diffusione delle informazioni rappresentano un tassello importante nella prevenzione dei reati”.
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