Aviano (PN), 23 agosto – “Il CRO di Aviano da anni si caratterizza come struttura di eccellenza e Ospedale di alta specializzazione nel settore oncologico. Una realtà di grande rilevanza per la nostra regione che recentemente è stata anche accredita come Centro di riferimento per i tumori rari per la Rete italiana ed europea degli ospedali specializzati”.
Lo ha affermato oggi il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello in occasione dell’incontro, nella sede del Centro di Riferimento Oncologico (CRO), con il direttore generale Mario Tubertini e il direttore scientifico Paolo De Paoli. Per Bolzonello il CRO non solo continua a essere un elemento che, pur nella diversità con le altre Aziende sanitarie, “dialoga e supporta strategicamente processi che fanno crescere il sistema sanitario di questa regione” ma può diventare motore per un’economia di valore per l’intero territorio: “un’economia con imprese che possono sviluppare non solo scienza e ricerca ma anche prodotti medicali”.
Rilevante, sempre per il vicepresidente, è anche la Convenzione con l’Ospedale di Pordenone che “permette di fare un salto di qualità a questo territorio” così come è significativo per Bolzonello “proseguire a rafforzare la collaborazione con il mondo universitario del Friuli Venezia Giulia”.
Sul primo aspetto, come è stato illustrato, l’attività del CRO andrà ampliandosi per il trasferimento dall’Azienda per l’Assistenza Sanitaria (AAS) n. 5 Friuli Occidentale di alcuni settori fra i quali l’Onocologia e la Medicina nucleare: “abbiamo sottoscritto lo scorso 30 giugno – ha riferito Tubertini – un Accordo quadro che prevede il trasferimento delle funzioni di questi settori che verranno gestiti direttamente dal Centro di Aviano per l’intero territorio pordenonese, che diventerà così il primo interlocutore in campo oncologico dal 1° gennaio 2017”.
“Il trasferimento delle funzioni – ha rassicurato Tubertini – non implicherà trasferimento di personale che potrà continuare a lavorare nelle attuali sedi di competenza”.
“Un’attività, quella relativa al passaggio di funzioni – ha specificato Bolzonello -, che non si limita a un processo di trasferimento ma è parte di un’operazione complessa che comporta vari aspetti amministrativi e gestionali e che dunque richiede confronto continuo e gradualità nel tempo”.
Nel corso dell’incontro è stata inoltre ricordata l’inaugurazione ufficiale del nuovo Campus prevista per il prossimo 9 settembre ovvero un’area di 3.700 metri quadrati che completerà e potenzierà le finalità e attività del CRO diventando punto di riferimento per la formazione di alto livello con corsi residenziali aperti a utenza internazionale.
De Paoli ha tracciato invece una sintesi sulle attività di ricerca dell’Istituto, ricordando il recente accreditamento del CRO come struttura per i tumori rari per la Rete italiana ed europea degli ospedali specializzati oltre all’importante progetto condiviso con le direzioni generali delle Aziende, che sarà presentato entro il 30 settembre alla direzione centrale Salute della Regione, per le Camere Bianche, ovvero laboratori altamente tecnologici per la preparazione di cellule da utilizzare nella terapia contro il cancro.
Il progetto individua necessità e localizzazione di questa struttura a valenza regionale. “Si sta valutando con attenzione che essa possa essere realizzata, qui, nel CRO” ha dichiarato Bolzonello.
Un ulteriore tema approfondito durante la riunione ha riguardato l’aspetto organizzativo: dal mese di ottobre, Tubertini ha annunciato l’avvio della riorganizzazione del Day hospital e dei servizi ambulatoriali, con l’obiettivo di fornire agli utenti una migliore qualità del servizio per i cittadini. Ha segnalato anche i bandi di selezione per coprire i posti vacanti per i dirigenti delle Strutture Ospedaliere Complesse (SOC). Per tre di essi la presentazione delle domande scadrà il 30 agosto. “Entro il 2017 – ha chiarito Tubertini – contiamo di coprire tutte le posizioni”.
Ed entro la fine dell’anno si concretizzerà anche il Piano strategico dell’Istituto che ha coinvolto 50 professionisti del CRO ed è nato proprio con la volontà di coinvolgerli: “si tratta – ha chiarito il direttore generale – degli obiettivi da seguire nei prossimi tre anni in coerenza con quanto previsto nell’Atto aziendale che è in corso di applicazione”. Infine, durante l’incontro è stata valorizzata la dimensione dell’Istituto, proiettato anche oltre i confini regionali.
ARC/LP/ppd
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