Vajont (Pn), 19 giu – A Vajont (Pordenone) si apre una possibile
collaborazione fra pubblico e privato per dare vita ad un
progetto di alto profilo in ambito socio sanitario.
Il concetto è stato espresso dalla presidente del Friuli Venezia
Giulia, Debora Serracchiani, durante il sopralluogo effettuato
all’ex scuola elementare di Vajont che l’Amministrazione comunale
intenderebbe destinare all’ambito sanitario. Ad accompagnarla
nella visita sono stati il vicepresidente Sergio Bolzonello, il
primo cittadino di Vajont, Lavinia Corona, e i sindaci delle Uti
Dolomiti Friulane e delle Valli.
Il primo atto del Comune, proprietario dell’immobile, per fare in
modo che il progetto possa diventare concreto è stato il
passaggio del bene da patrimonio indisponibile a disponibile,
così da poter cedere la struttura, in concessione gratuita, ad
associazioni o fondazioni onlus senza fini di lucro per attività
socio sanitarie. Il bando, come ha spiegato il sindaco Corona,
potrebbe essere pubblicato in autunno.
La sinergia fra gli enti locali e il privato sono rilevanti,
secondo Serracchiani, anche per la tenuta economica di proposte
come queste.
“Il partenariato fra privati ed enti è utile e necessario al fine
di mettere insieme le forze per sostenere i progetti. A Vajont è
già stato individuato il luogo, c’è la disponibilità dei sindaci
e potrebbero nascere interessanti collaborazioni
pubblico-private. Si tratterà di creare un progetto serio e
dettagliato ma la collaborazione è stata avviata”.
Fra le diverse destinazioni per l’ex scuola c’è anche quella di
una struttura socio-sanitaria per persone in stato di grave e
gravissima difficoltà. A questo proposito, Serracchiani ha
ricordato l’intenzione della Regione, grazie alla riforma della
sanità, di realizzare in ciascun ambito territoriale,
corrispondenti con le ex province, quattro centri inseriti
all’interno del sistema pubblico e dedicati a soggetti con
lesioni gravi e gravissime, il primo dei quali già attivo a
Gorizia dove è offerta assistenza a malati in stato vegetativo
con un team multi-professionale.
“Il progetto – ha commentato Bolzonello – potrebbe rappresentare
un significativo lavoro di squadra con il coinvolgimento di
pubblico e privato capace di valorizzare una struttura comunale e
rispondere ad esigenze sentite dal territorio”.
“Siamo da sempre portati – ha invece affermato Corona –
all’accoglimento dei più bisognosi quando colpiti da grave
tragedia, come accadde alla nostra comunità il 9 ottobre del
1963, e vorremmo poter essere parte integrante del percorso di
cura e riabilitazione per le persone che usufruiranno del
servizio”.
ARC/LP/fc
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