Santa Maria la Longa, 14 aprile – L’assessore regionale alla Salute, Mariasandra Telesca, ha visitato due strutture che si occupano del recupero e dell’inclusione di soggetti adulti e di minori a rischio, situate a Trivignano Udinese e a Santa Maria la Longa.
“Queste due strutture – ha commentato Telesca – rappresentano la ricchezza della rete di comunità; che dev’essere una utile esperienza da mettere a sistema, in un’innovativa visione di welfare più al passo con i tempi che cambiano”.
Telesca si è recata dapprima alla comunità per adulti ‘Betania’, a Trivignano Udinese, che fa parte dell’Opera diocesana assieme ad altre strutture presenti a Udine e a Caneva di Tolmezzo.
A Trivignano, l’assessore regionale è stata accolta dal direttore della Caritas diocesana, don Luigi Gloazzo, e dal presidente dell’Opera diocesana, Dino Strizzolo, nonché dai responsabili della struttura che al momento accoglie sette adulti provenienti dalla Bassa friulana e dall’Alto Friuli.
Tale struttura, com’è stato detto, rappresenta un modello nel suo genere, per il percorso e i risultati ottenuti nel recupero e nell’inclusione sociale di persone con problemi di dipendenza da alcool, o di natura mentale.
Telesca, che era accompagnata dai consiglieri regionali, Vittorino Boem e Silvana Cremaschi, ha affrontato i temi che le sono stati sottoposti, evidenziando che la riforma della salute del Friuli Venezia Giulia si sta ormai completando, ed è dunque giunto il momento di mettere a punto un percorso adeguato di rinnovamento anche nelle politiche sociali, per cercare di dare soluzione alle esigenze specifiche che la società manifesta, e che si modificano nel tempo.
La Regione è impegnata nel settore socio-assistenziale, ha precisato Telesca, nel quale investe le risorse necessarie, ma occorre tarare gli interventi specifici anche sulla base di esperienze esemplari, come lo è quella in atto a cura della comunità ‘Betania’.
Successivamente Telesca si è recata alla comunità salesiana Associazione La Viarte onlus, a Santa Maria La Longa, che ospita venticinque minori in forma residenziale, curando il loro recupero educativo.
Nel contempo svolge un’attività di inclusione formativa attraverso il lavoro rurale: sui terreni retrostanti ai fabbricati principali del complesso è infatti stata avviata, in collaborazione con le scuole professionali di agraria, un’attività per la coltivazione dei prodotti agroalimentari.
Attività, che prossimamente diverrà cooperativa sociale agricola.
Come hanno spiegato a Telesca il direttore de La Viarte, don Vincenzo Salerno, il coordinatore Vincenzo Ricci, e il responsabile della formazione agraria, Giosuè Casasola, nell’attività agricola sono al momento impegnati venti ragazzi, alcuni minori, altri da poco maggiorenni, avviati verso la formazione lavorativa nel settore primario. ARC/CM
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