Ieri sera si è svolto un evento unico ed irripetibile, come l’ha definito Gianni Morandi. Roberto Benigni, il comico toscano è salito sul palco dell’Ariston in sella a un cavallo bianco sventolando il tricolore! Quello che segue è il filmato diviso in 4 parti del suo intervento.
Prima stoccata a Berlusconi: “Ci ho pensato bene prima di entrare con un cavallo perchè è un periodo che ai cavalieri non gli va tanto bene, ma non preoccupatevi il cavallo è addomesticato benissimo, me lo ha dato la Rai“.
“Memorabile lo stile di Gianni Morandi: può succedere di tutto attorno che lui è tranquillo”!
“Uno su mille ce la fa, l’hai fatta per Garibaldi vero”? ahahaha. “Ma perchè ti hanno chiamato per presentare? vuol dire che non vogliono che canti?”.
Benigni assicura che “siamo qui per parlare solo dell’Inno di Mameli, esclusivamente dell’esegesi del Canto degli italiani, perchè non ci sono altri argomenti di cui parlare oggi”. “Ma avete invitato Barbarossa per parcondicio nei confronti di Bossi, vero?”.
“E a proposito dell’Inno che dice: dov’è la vittoria? Sembra scritto per il Pd: Bersani dov’è la vittoria?”. Comunque “il Festival di Sanremo è nato prima dell’Unità”! Ovviamente, come sottolinea Benigni, “Giulio Andreotti c’era già”! e poi “150 anni per una nazione non sono niente per un Paese, l’Italia quindi è una minorenne, come Mameli”.
“Mameli infatti quando ha scritto l’inno era minorenne… ma ’sta storia delle minorenni non se n’è può più… ebbene ’sta storia è nata a Sanremo con Gigliola Cinquetti che cantava Non ho l’età“.
Alla fine dopo un giro di parole nomina Ruby Rubacuori: ma è vero che è la nipote di Mubarack? Bastava andare in Egitto e chiedere se Mubarack fa Rubacuori di cognome per scoprirlo prima!
Benigni cita Silvio Pellico autore de Le mie prigioni: “Chissà quanto tempo ci vorrà prima che un altro Silvio scriva le sue prigioni“!
Scusate ma ora ci godiamo anche noi l’esegesi dell’Inno di Mameli e appena possibile pubblicheremo il video di questo strepitoso intervento di Benigni, che è facile e scontato immaginare che sarà il momento della serata che registrerà il picco massimo degli ascolti!
Benigni renderebbe interessante e intenso persino l’elenco telefonico, ha una strepitosa capacità di raccontare e farsi capire (ora tutti sapranno cos’è la “coorte” citata nell’Inno). Sembra di essere di fronte a una lezione di storia, resa solo un po’ più divertente dal professor Roberto! E’ un piacere ascoltarlo mentre spiega com’è nata la bandiera tricolore
Dopo quasi 50 minuti di monologo Benigni si avvia alla conclusione del suo intervento ricordando a tutti di essere felici perchè ci sono state persone giovanissime che sono morte (“siam pronti alla morte, l’Italia chiamò!”) affinchè noi potessimo vivere. E lo show dell’attore fiorentino non poteva che concludersi cantando l’Inno di Mameli!