Arriva Santa Caterina, la fiera tradizionale di Udine, bancarelle e zucchero filato, giostre e venditori.Santa Caterina rimane la vera vechia sagra di Udine. E’ stata sostituita in parte da Friuli Doc che è diventato l’appuntamento più importante del divertimento udinese. Ma santa Caterina è un altra cosa: si respisra quell’aria da vecchia fiera di paese, di quando i contadini si recavano in città per vendere i prodotti dei campi e acquistare per l’inverno pelli e pellicce, attrezzi e provviste, porcellane e speranze. Perchè quello che compri a Santa Caterina non è solo un berretto o una sciarpa, non è lo zucchero filato o la frittella, non è il cappello da portare sulle 23 o le piume di struzzo. Quello che compri a Santa Caterina è un acquisto con un valore diverso. Non sarebbe la stessa cosa comprarlo inun cetro commerciale. Pensateci un momento. Comprando a Santa Caterina ti porti a casa un pezzo della gioia dei venditori, del mondo antico in cui comprare qualcosa era un rito che si svolgeva una, e solo una volta all’ann, e insieme quella speranza che la tua vita potrà migliorare, che la ragazza con i capelli biondi in prima fila ti guarderà, o quel ragazzo di due anni più vecchio ti noterà fra le tue amiche, che potrai riaccendere gli occhi di tuo marito, che tuo figlio mangerà lo zucchero filato con la stessa ingordigia con cui tu tanti tanti anni fa assaggiavi quella cosa incredibile.
e poi ci sono i venditori. arte pura. quelli che vendono le padelle sono i migliori. secondo me potrebbero andare a viva radio 2 al posto di fiorello. poi allo stadio. non so allo stadio non va bene. cmq ci sono i baracconi. le giostre. ultima chiamata, ultima corsa per dimenticarsi un attimo della crisi, del mutuo, dei problemi in ufficio.
arriva santa caterina