In Campania un giovane su tre lascia gli studi e non lavora; in Sicilia il 14,6% abbandona al primo anno delle superiori; in entrambe le regioni non arriva alla maturità il 30%. E per i 15enni calabresi è emergenza competenze. I dati emergono da un’indagine Ocse-Pisa, avviata da un progetto su ‘Abbandono scolastico e bullismo: quali rischi tra i giovani?’, promosso dal ministero dell’Interno nell’ambito del Pon Sicurezza per lo Sviluppo-Obiettivo Convergenza 2007-2013 e realizzato da un raggruppamento di imprese con capofila il Censis. Continua ad allargarsi – commenta la Tecnica della scuola riportando i dati – la forbice, tra l’Italia del Centro-Nord e quella del Sud. A fronte di zone, soprattutto del Settentrione, dove le percentuali di ragazzi senza occupazione non arrivano a toccare le due cifre o si attestano comunque tra il 10 e il 20%, sono sempre più preoccupanti i dati provenienti dalle regioni del Sud. Da un focus riguardante la sola Campania risulta che il 35,2% dei giovani, tra i 18 e i 24 anni, non studia e non lavora. Quello sui cosiddetti “neet” è un dato molto più alto rispetto alla media nazionale (pari al 22,7%) e superiore anche alla media del Sud (31,9%). Anche sul fronte degli abbandoni scolastici al primo anno delle superiori, la Campania si colloca tra le regioni peggiori. Se in Italia la media degli abbandoni da parte dei 14enni è dell’11,9% e in Calabria la media crolla addirittura al 6,6%, in Campania la percentuale sale al 13,8%. Peggio ancora c’é solo il dato della Sicilia, dove lasciano la scuola al primo superiore il 14,6% dei giovani. Se si guarda all’intero quinquennio – sottolinea la Tecnica della scuola – in Italia si ha una media del 26% di studenti che non arrivano alla maturità, con punte massime del 30,7% negli istituti tecnici. Il valore riferito al Mezzogiorno nell’insieme é nella media, con il 27% di abbandoni alle scuole superiori, ma si registrano situazioni più critiche in Campania (29,9%) e Sicilia (30,7%). Inoltre, sempre dall’indagine Ocse-Pisa emerge anche un ritardo nelle competenze di base possedute dai 15enni italiani che si fa più grave per i ragazzi meridionali. In Italia il 21% dei 15enni ha competenze solo minime nella lettura (ma al Sud il dato sale al 25,2% e nelle isole è pari al 30,2%), il 25% in matematica (il 31% al Sud e il 35,9% nelle isole) e il 20,6% in scienze (il 26,6% al Sud e il 31,5% nelle isole). Particolarmente critica la situazione in Calabria, dove i livelli di competenze sono anche inferiori rispetto a quelli dei coetanei meridionali.
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