”Abbiamo scritto Protocolli molto seri con l’Istituto superiore di Sanità. Se un bambino è positivo, la scuola ha un registro di contatti con cui il bambino è stato in contatto e nelle Asl abbiamo creato un ufficio dedicato solo alla scuola. Significa che la Asl si attiva per fare test rapidi a tutti i bambini con cui ha avuto un contatto, anche al personale scolastico”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ospite di Barbara d’Urso su Canale5.
”Le mamme – ha aggiunto Azzolina – misureranno la febbre a casa. E’ stata una scelta molto ponderata fatta dal nostro Comitato tecnico scientifico del Ministero della salute”. ”Immaginiamo – dice ancora – che un bambino abbia la febbre. E’ molto più sensato misurargli la temperatura a casa che non metterlo su un autobus o in luoghi dove potrebbe contagiare i compagni. A maggior ragione se fosse malato di Covid. Abbiamo lavorato in una ottica di prevenzione assoluta. Anche la Francia ha deciso di misurare la temperatura a casa. Mi fido delle famiglie italiane”. ‘D’altra parte, spiega, “la scuola in questo momento va protetta. Sarà un anno complesso e difficile, ognuno deve essere responsabilizzato”.
Per quanto riguarda la mascherina, ‘”dai sei anni in su, se c’è il metro di distanziamento possono abbassare la mascherina al banco, se lo desiderano. La mascherina – continua Azzolina – va tenuta in tutte le situazione in cui ci si muove. Anche nel caso in cui l’insegnante vuole muoversi”. Le mascherine ci sono, sono state consegnate alle scuole e “ogni studente troverà mascherina sul banco”, aggiunge quindi la ministra, che continua: “Sui banchi in questo paese non si è mai investito, il ritardo non è nostro ma è un ritardo che dura 20 anni. I dirigenti scolastici ci hanno chiesto 2,4 milioni di banchi, 2 milioni tradizionali, 450mila con rotelle. Sono sedute innovative che già esistono da 10 anni nelle scuole più innovative e nel nord Europa. Questi banchi sono in consegna, alcuni sono stati già consegnati. Siamo partiti dalle zone che hanno sofferto di più, Alzano, Brescia, Lodi”.
”Quando ero insegnante – racconta -, io e tanti colleghi abbiamo rovinato in quei banchi vecchi tanti jeans. I nostri studenti hanno diritto ad avere arredi nuovi”.
Azzolina è stata “un’insegnante di sostegno, ho la massima attenzione nei confronti dei bimbi con disabilità. Li abbiamo messi in cima alle nostre priorità e alle nostre linee guida”.
Alla vigilia del rientro a scuola nell’era Covid, la ministra confessa di essere emozionata: ”Abbiamo una notte importantissima. Per gli esami di Stato – ha spiegato ancora la ministra – abbiamo riportato in classe mezzo milione di studenti, ora dobbiamo fare tornare tutti. Sono molto emozionata”. E ancora: “Ho l’assoluta consapevolezza che l’anno che ci aspetta sarà un anno straordinario, sarà un anno difficile ma ho certezza che abbiamo lavorato bene”.
“Per me – racconta quindi la ministra – la scuola è stata la salvezza, è stata un ascensore sociale. In casa mia di libri ce n’erano molto pochi” e “il mio professore mi permetteva di portare via dalla biblioteca più libri di quanto fosse consentito. La scuola mi ha permesso di essere qui e vorrei restituire quello che mi ha dato”.
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