Seconda Guerra Mondiale: Bolzonello inaugura Museo di Cargnacco

Cargnacco (Ud), 5 nov – “Questo museo accanto al Tempio di
Cargnacco servirà per trasmettere i valori testimoniati da coloro
che hanno vissuto l’immane tragedia che fu la campagna di Russia,
alimentandoli e calandoli nell’attualità: è lo straordinario
insegnamento di chi allora non ha lasciato indietro nessuno, è la
testimonanza di chi ancora oggi si adopera per una comunità unita
e solidale”.

È il messaggio che il vicepresidente della Regione, Sergio
Bolzonello, ha espresso oggi in occasione della cerimonia che il
Comune di Pozzuolo organizza per il 4 novembre e che quest’anno
si è tenuta proprio a Cargnacco per festeggiare la riapertura
ufficiale del museo allestito nell’ex chiesa nei pressi del
Tempio nazionale dedicato ai caduti e dispersi della campagna di
Russia.

“Oggi non inauguriamo solo un museo qui a Cargnacco, ma
rinsaldiamo il rapporto tra coloro di quegli oltre novantamila
che non sono tornati, che hanno dato la vita in Russia, e la
nostra comunità”, ha sottolineato Bolzonello, rivolgendo un
ringraziamento particolare ai labari degli Alpini e di tutte le
associazioni combattentistiche e d’arma e ai sindaci presenti in
gran numero alla cerimonia. “Per tanti anni sono stato sindaco e
so che quando la comunità e l’amministrazione comunale chiede il
loro apporto la risposta è sempre pronta: è uno spirito che
deriva da una storia di condivisione e di aiuto agli altri che in
una società come la nostra rappresenta la testimonianza preziosa
di quanto sia importante l’unità, un’unità di sostanza e non di
facciata”, ha aggiunto Bolzonello.

Il vicepresidente è intervenuto all’inaugurazione assieme al
sindaco di Pozzuolo, Nicola Turello, che ha ripercorso le
travagliate tappe, le battute d’arresto e le ripartenze di
un’opera attesa da decenni, al presidente dell’Unione nazionale
italiana reduci di Russia (Unirr) nazionale Francesco Maria
Cusaro e al col. Felice Perini, in rappresentanza del generale
Bruno Morace per il Comando militare Esercito FVG.

La cerimonia è iniziata stamane con la Santa messa celebrata nel
Tempio dedicato alla Madonna del Conforto dal parroco di Pozzuolo
mons. Carlo Costantini, nella cui omelia è stata ricordata
l’imprescindibile opera di mons. Carlo Caneva, medaglia d’Argento
al Valor militare. Le autorità hanno poi deposto la corona
d’alloro al monumento ai Caduti che sorge nel centro del piazzale
dedicato proprio al cappellano della divisione alpina Tridentina,
promotore della costruzione del tempio consacrato nel 1955.

Dopo la deposizione della corona e l’onore ai Caduti le autorità
hanno tagliato il nastro dei locali del museo, ente morale
riconosciuto dal ministero della Difesa e il cui comitato
scientifico è formato dal vicepresidente dell’Unirr nazionale
Italo Cati, dal sindaco e dall’assessore alla cultura di
Pozzuolo, Nicola Turello e Greta Rodaro, dal rappresentante di
OnorCaduti, commissariato generale per le onorificienze ai caduti
del ministero della Difesa, tenente colonnello Norbert Zorzitto,
dalla storica Maria Teresa Giusti, vincitrice quest’anno del
Premio Friuli Storia con il suo saggio edito da il Mulino sulla
campagna di Russia e dall’esperto museale Guido Fulvio Aviani.

Ad illustrare la mostra allestita dallo stesso Aviani in
collaborazione con figli, nipoti e parenti di reduci di Milano e
Torino è stato il presidente di Unirr Cusaro, che ha spiegato
come si tratti di una prima esposizione che anticipa il vero e
proprio allestimento del museo per la cui progettazione è stata
contattata Letizia Bollini, docente di Visual design
dell’Università Bicocca di Milano.

Tra i cimeli e testimonianze presenti in mostra oggi ci sono
disegni, manufatti, foto, documenti raccolti dal bersagliere
della “Celere” Carlo Romoli e dell’alpino della “Monte Cervino”
Carlo Vicentini, già presidente nazionale Unirr, che dal suo
ritorno ha dedicato tutti gli anni del dopoguerra fino alla sua
morte alla raccolta dei nomi e delle testimonianze dei componenti
del Corpo di spedizione italiano in Russia e dell’Armir, Armata
italiana di Russia.

Proprio nella cripta del sacrario di Cargnacco sono custoditi i
trenta leggii che reggono gli elenchi alfabetici cartacei dei
dispersi, dei quali, ricorda la scritta “Ci resta solo il nome”.
Il vicepresidente ha visitato la cripta e reso omaggio al
sarcofago del “soldato ignoto” accompagnato dal sindaco Turello e
dal presidente Cusaro che ha illustrato un progetto per rendere
fruibili gli elenchi digitalizzati dei caduti.

“Oggi Cargnacco è un gioiello, ma il nostro obiettivo sarebbe
farne il centro di una rete di punti della memoria – Vergiate
(Va), Torino, Milano, Roma, Novara – della seconda guerra
mondiale”, ha auspicato Cusaro.

Sulla scorta di quanto già realizzato per la valorizzazione dei
percorsi della Grande Guerra, Bolzonello ha ritenuto di notevole
interesse una proposta progettuale che di concerto con
Onorcaduti, i vertici di Unirr nazionale e Fvg – rappresentato
oggi a Cargnacco da presidente Marisa Bernabè Casale e dal
vicepresidente Massimo Verilli – e l’amministrazione comunale,
porti ad una maggiore promozione del sito di Cargnacco.
ARC/EP

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