Serracchiani: Fvg indietro su Fase 2

Serracchiani: Fvg indietro su Fase 2


“La Fase 2 non comincia a forza di lamenti e di suppliche al Governo: servono proposte e capacità di coordinamento. Nessuna fuga solitaria in avanti, ma è umiliante per la nostra specialità regionale essere dietro a Regioni ordinarie in capacità di proposta e dialogo con il Governo”. Così la deputata Debora Serracchiani commenta la richiesta al Governo, avanzata dal presidente Fvg Massimiliano Fedriga, di “pensare a una strategia” per le riaperture prima del 3 maggio.   Per la parlamentare “la Giunta Fedriga imbandisce uno spettacolo d’illusionismo a base di ordinanze più o meno copiate dal Veneto ma per l’economia non c’è niente di concreto, tranne la certezza che il Fvg aspetta ordini da Roma”.  “Purtroppo Fedriga non ce la fa – aggiunge Serracchiani – a copiare dalla ‘ordinaria’ Emilia Romagna, dove  il cronoprogramma per il dossier Regione-Governo fa un altro passo avanti, con le aree prioritarie di riavvio individuate in export e cantieri pubblici, e anche le risorse quantificate per la sicurezza sul lavoro. Pure Toscana e Liguria si stanno muovendo. Ma in Fvg la Giunta della Lega racconta favole alle categorie e fa fumo con i sindacati, getta sul tavolo una manciata di milioni, dichiara ‘siamo i migliori’ e così – conclude – crede di aver risolto i suoi problemi”. Il responsabile Economia del Pd Fvg, Renzo Liva, sottolinea che “il sistema economico attende un piano di riapertura che riguardi i trasporti, la logistica, i protocolli sanitari e i singoli piani aziendali. Importante sarà stabilire per tempo le semplificazioni burocratiche necessarie alle eventuali modifiche da apportare ad impianti, spazi e strutture, servizi collettivi, e indicazioni alle imprese in merito a una domanda pubblica regionale  su cui eventualmente convertire   parte del proprio business”.Anche per Liva “serve un nostro progetto da sottoporre con urgenza al Governo per un avvio regionale anticipato, specifico e sicuro. Su questo si misurano le capacità di governo, che invece – puntualizza – sul far propaganda sappiamo di dover solo imparare”.