In Friuli Venezia Giulia c’è il superamento delle province, la riforma della sanità già archiviata, gli interventi per attrarre le imprese. A Roma la giustizia, il Jobs Act, e l’accento del giorno è sulla riforma della Rai. Debora Serracchiani viaggia sempre su un doppio canale, consapevole che “il processo di cambiamento da fare è ancora lunghissimo”. “La sfida riformatrice non è ancora accettata in tutto il Paese”, ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia e vicesegretario del Pd, protagonista di un Forum all’ANSA, in cui ha escluso che all’orizzonte ci sia “lo spazio per riscrivere la geografia delle Regioni”. Il tema delle macroregioni, insomma, non fa parte dell’agenda del Governo guidato da Matteo Renzi. Ma il cammino delle riforme non si ferma, una rincorsa anche generazionale che per Serracchiani è iniziata d’improvviso nel 2009. “In sei anni – ha ricordato oggi – è davvero cambiato il mondo, è cambiata la politica in Europa, in Italia, il modo in cui la classe dirigente fa politica. Essere diventati classe dirigente del Paese è un salto notevole, forse inaspettato ma che abbiamo cercato con una certa determinazione partendo da percorsi diversi”, ha detto riferendosi anche a Renzi. Forza Italia ha reagito alle parole della democratica, criticando con la deputata Elena Centemero la chiusura sulle macroregioni, ma Serracchiani ha rivendicato un risultato già incassato sulle province. In Friuli Venezia Giulia a eleggere il Consiglio provinciale di Pordenone a fine 2014 sono stati i sindaci con elezioni di secondo livello. “Siamo tra i primi ad aver portato avanti una riforma degli enti locali: per primi abbiamo fatto una legge che prevede l’abolizione delle Province; quando il Parlamento avrà terminato i passaggi che prevedono l’eliminazione della parola “provincia”, per noi le province non esisteranno più”, ha dichiarato. Serracchiani ha ottenuto l’approvazione della riforma della sanità, che, unica regione in Italia, è finanziata direttamente dal bilancio regionale. Ora c’è però il delicato passaggio dell’implementazione, e bisogna fare i conti con le resistenze alla riforma. L’idea di Friuli Venezia Giulia che ha Serracchiani è di un “modello per il Paese”, a partire dai rapporti internazionali. “Abbiamo una posizione geopolitica invidiabile, che guarda ai Balcani da sempre. Ora – ha aggiunto – intendiamo rafforzare ancora i rapporti con quest’area”. In agenda ci sono due missioni in Croazia e Albania. A guidare tutto è però, ovviamente, l’economia. Il Friuli Venezia Giulia registra “timidi segnali di ripresa, sia sull’export che sulla produzione e anche sull’occupazione”, ha detto oggi Serracchiani. La Regione prova ad accompagnare il movimento e ha appena approvato una nuova riduzione dell’Irap, aggiuntiva a quella decisa dal Governo.
(di Beniamino Pagliaro) (ANSA)