“La rotazione dei vertici apicali dell’amministrazione regionale, come di qualsiasi altra amministrazione pubblica, non è soltanto opportuna per migliorare le esperienze e le professionalità, ma è necessaria”. Lo ha affermato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenendo a Udine a una tavola rotonda. “Nella migliore delle ipotesi – ha proseguito – quando una persona ricopre per troppo tempo un ruolo, pur in totale buona fede, comunque crea una situazione di familiarità, rapporti stretti con questo o quell’interlocutore. Questo approccio vale ancora di più nel settore degli appalti pubblici, dove le risorse in gioco sono ingenti, la complessità normativa è enorme: serve quindi competenza e professionalità, ma occorre anche che nessuno – ha sottolineato Serracchiani – possa contare su ‘punti di riferimento certi’ per una pratica, un lavoro, una direzione”.
Intervenendo a una tavola rotonda in occasione del premio di laurea promosso dallo studio di commercialisti Molaro-Pezzetta-Romanelli-Del Fabbro, Serracchiani ha ricordato che il Friuli Venezia Giulia nel settore degli appalti “ha fatto già scelte qualificanti che stanno già dando i primi buoni risultati. La norma che ha sostituito il massimo ribasso a favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa permette di ampliare e qualificare l’offerta e anche di pretendere professionalità per chi deve valutare le varie proposte”. Sul tema dell’introduzione dei criteri meritocratici nella pubblica amministrazione, Serracchiani ha sottolineato che “esistono regole che spesso non permettono di realizzare fino in fondo la valorizzazione delle capacità del personale pubblico. Sono piuttosto criteri basati sull’anzianità di servizio piuttosto che sulla effettiva competenza”. Indicando come urgente la necessità di una “rivoluzione culturale”, Serracchiani si è detta infine convinta che in Friuli Venezia Giulia è stata imboccata “la giusta direzione”