In provincia di Pordenone, Sesto al Reghena attrae ogni anno decine di migliaia di turisti per un festival unico nel suo genere, il Sexto ‘Nplugged, dove l’area concerti è in simbiosi con un’abbazia, chi lo visita incontra i cantanti al bar o intenti a giocare a calcio balilla. “Quella volta che i Calexico furono trovati dal manager a fare il bagno nel fiume”. La promozione: prenota in albergo, ticket gratuito. E se sei socio Fai, hai diritto ad uno sconto del 20% sul costo del biglietto
Durante l’estate Sesto al Reghena, un piccolo comune in provincia di Pordenone che conta poco più di seimila anime, diventa un importante polo attrattivo per il turismo internazionale di chi ama la musica. Ma cos’ha di così speciale da calamitare decine di migliaia di persone? Per cominciare, per la sua bellezza e storicità architettonica è stato inserito nella lista dei borghi più belli d’Italia. Il suo nome deriva sia dal fiume Reghena che lo attraversa sia dalla sua dislocazione a sei miglia da Iulia Concordia. Chi per la prima volta si addentra in questo scrigno medioevale viene subito colpito dal maestoso torrione dell’ingresso che porta alla suggestiva piazza Castello e alla famosa Abbazia benedettina di fondazione longobarda “Santa Maria di Sesto”, detta anche in Sylvis perché a quel tempo immersa in una vasta foresta.
Ma non è “solo” questo a rendere questo borgo unico e così ricercato. Proprio nella favolistica location di Piazza Castello, ogni anno durante l’estate si svolge la rassegna musicale Sexto ‘Nplugged, meta sempre più di tendenza per il turismo festivaliero. Fondata nel 2006 dall’Associazione Culturale Sexto, si è affermata negli anni per lo spessore delle proposte artistiche e per la volontà degli organizzatori di percorrere strade alternative che entrano in simbiosi col luogo dove si svolge la manifestazione, un suggestivo complesso abbaziale dell’VIII secolo. Ma il cartellone artistico ha uno spessore degno dei grandi eventi internazionali, nel corso degli anni sono passati gli Air, Antony and the Johnsons, St. Vincent, The War on Drugs, Belle And Sebastian, Einstürzende Neubauten, Goldfrapp, Apparat e molti altri.
Quest’anno Sexto ‘Nplugged è alla sua tredicesima edizione e dopo il successo dell’esclusiva nazionale degli Interpol il 26 giugno, domani 9 luglio piombano sul palco friulano “i pionieri del post-rock”, i Mogwai. Ventidue anni di carriera alle spalle e una produzione musicale di nove album in studio, tredici EP, due album di remix, due live album e quattro compilation. Lo scorso settembre hanno rilasciato “Every Country’s Sun”, il primo nuovo album studio dopo “Rave Tapes” risalente al 2014 per poi annunciare il “Mogwai World Tour”, mentre ad aprile sono usciti con un primo estratto della colonna sonora del film “Kin“, pellicola sci-fi/crime diretta da Jonathan e Josh Baker. Ora la band di Stuart Braithwaite annuncia l’uscita dell’album omonimo “Kin: The Original Motion Picture Soundtrack” in data 31 agosto per Rock Action. Sul palco di Sexto ‘Nplugged di sicuro sarà uno spettacolo audiovisivo di grande impatto. Ed ecco i prossimi appuntamenti del borgo più rock d’Italia: Il 15 luglio Pantha Du Prince (Ft. Bendik HK) e gli americani Son Lux e, altra esclusiva nazionale, i Rhye il 7 agosto e in apertura i Pick a Piper (in collaborazione con Scena Sonica).
Per agevolare i flussi del turismo festivaliero è stata siglata inoltre una convenzione con gli enti del turismo di Pordenone e del Friuli Venezia Giulia: una promozione per cui il turista che prenota e pernotta una notte in uno degli hotel tre o quattro stelle consorziati ha diritto a un biglietto gratuito per i concerti in programma (per informazioni www.pordenoneturismo.it, info@pordenoneturismo.it oppure 0434 549427). C’è poi la convenzione Fai che prevede, per i soci, uno sconto del 20% su costo del biglietto.
“Tra le curiosità di questo antico e affascinante borgo friulano c’è un pavone, divenuto la mascotte del paese, che quando meno te lo aspetti spunta tra le vie o in piazza, mentre è in atto un concerto”, spiegano gli organizzatori, un gruppo di amici, tra i quali diversi veneti, che negli anni si è professionalizzato nella gestione dell’evento che genera un indotto sempre maggiore. “E’ stato adottato dalla comunità locale e la sua simpatia rapisce e stupisce i turisti che all’improvvisano s’imbattono in questo splendido animale”. Ma ciò che di inaspettato può accadere non è solo questo. Durante il festival è facile incontrare i cantanti e le band famose mentre prendono tranquillamente un caffè ai bar vicini, o chiacchierano in piazza. “O a farsi il bagno nel fiume Reghena, proprio come fecero quella volta i Calexico e poi ripresi dal loro manager” ricordano col sorriso gli organizzatori. Tra gli altri aneddoti più simpatici, Agnes Obel giocava a calcio balilla e Clementine a pallone coi bambini del paese, mentre i Bombay Bycicle hanno fatto il concerto addirittura nel bar della piazza visto che l’evento era stato annullato per maltempo. Pure gli Of Monsters and Men hanno giocato ad una vera e propria partita di calcio organizzata in campo sportivo coi ragazzi dell’associazione Sexto, invece i Goldfrapp hanno approfittato della location suggestiva per fare dei giri in bici e lunghe passeggiate tra la natura, e dulcis in fundo, gli Other Lives si sono innamorati del salone abbaziale tanto da volerlo usare come studio di registrazione. “L’accoglienza e l’atmosfera familiare sono gli altri fattori che il pubblico di Sexto ama e che fanno stare bene anche a noi organizzatori. Vi aspettiamo tutti nel nostro borgo, il più rock d’Italia”.