Udine, 25 feb – “Il perno della “Disciplina in materia di
politiche integrate di sicurezza e ordinamento della polizia
locale” che rinnova la norma di settore risalente al 2009 sta nel
concetto di sicurezza integrata. Un concetto introdotto a livello
normativo nazionale che si concretizza nell’insieme degli
interventi assicurati dallo Stato, dalle Regioni e dagli Enti
locali, ma anche da altri soggetti istituzionali, pubblici e
privati, per promuovere la sicurezza del territorio. La Regione
in particolare assume un fondamentale ruolo di raccordo delle
attività”.
E’ la riflessione fatta dall’assessore regionale alla Sicurezza
Pierpaolo Roberti in occasione dell’approvazione a maggioranza
dell’articolato del ddl 125 in V Commissione consiliare.
La norma è stata esaminata articolo per articolo in due sedute
(quella di oggi e quella di martedì scorso) della V Commissione
che ne ha licenziato il testo a maggioranza, con lievi modifiche;
la discussione e approvazione definitiva da parte dell’Aula è
calendarizzata il 3 marzo.
Una delle principali novità evidenziate da Roberti riguarda
l’istituzione dell’Osservatorio regionale, organismo che era
stato abolito nel 2016 e ora viene reintrodotto incardinandolo
nella Direzione centrale sicurezza e autonomie locali.
L’Osservatorio si avvale di personale e dirigenti regionali, di
università, istituti di ricerca, rappresentanti di corpi e
servizi di polizia locale. La sua principale funzione è
analizzare dati sulla criminalità per elaborare l’indirizzo sulle
politiche regionali della sicurezza.
“La norma va nella direzione di rendere più omogenea la
competenza delle Polizie locali sul territorio regionale – ha
aggiunto l’assessore – e di assicurare la specializzazione delle
stesse che oggi si rende sempre più necessaria per far fronte
alle esigenze dei cittadini; basti pensare alla specializzazione
richiesta per la rilevazione degli incidenti stradali alla luce
dell’introduzione del reato di lesioni e omicidio stradale o per
il ricorso a unità cinofile, a nuclei di polizia ambientale o
all’utilizzo di droni”. In quest’ambito, la Regione, avvalendosi
degli uffici del Comune di Trieste, attua il coordinamento tra i
servizi di polizia locale per attivare i nuclei specialistici,
per attività di prevenzione in casi particolari o per altre
esigenze sul territorio.
Vengono introdotti gli addetti alla sicurezza sussidiaria con cui
si riconosce agli Enti locali la possibilità di avvalersi del
personale degli istituti di vigilanza privata e della figura
degli “steward urbani”. Roberti ha specificato che “i Comuni
continuano a chiedere di poter avvalersi di questo servizio che
stiamo sperimentando da due anni e che ora la Regione rende
strutturale. Non c’è alcuna preoccupazione in merito, si tratta
di figure che spesso svolgono semplicemente la funzione di
risolvere conflitti”.
Roberti ha difeso anche il pacchetto di norme sulla “sicurezza
partecipata” che affida l’attività di prevenzione e controllo del
territorio anche alla collaborazione dei cittadini, attraverso il
“controllo di vicinato” o l’impiego di associazioni di
volontariato, includendo esplicitamente tra queste le
associazioni d’arma e le associazioni delle forze dell’ordine. A
tal proposito l’assessore ha fatto riferimento alle associazioni
degli Alpini ricordando che queste già sono impegnate in attività
di protezione civile. “Si tratta – ha detto – di disciplinare un
fenomeno che esiste già basti pensare ai gruppi Facebook che
esercitano controlli o prevenzione sulla sicurezza dei quartieri;
credo sia meglio non chiudere gli occhi e regolamentare queste
attività, come hanno già fatto l’Emilia Romagna e il Veneto”, ha
specificato l’assessore respingendo anche ogni dubbio di
costituzionalità della norma.
Nuovi concetti inclusi nel ddl sono quello di distretto, ovvero
ambito territoriale di competenza della Polizia locale, e nuove
forme flessibili di gestione coordinata dei servizi. Tra le
novità anche la previsione di un corso/concorso unico regionale
per accedere ai ruoli di Polizia locale.
È infine istituito un fondo in favore degli operatori di polizia
locale e dei loro familiari per il riconoscimento di un
contributo, a titolo di indennizzo, nei casi di decesso o danni
permanenti, derivanti da infortunio, subiti dagli stessi
operatori nello svolgimento del servizio.
ARC/SSA/pph
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