Sistemate in montagna rotoballe per animali in difficoltà

Sistemate in montagna rotoballe per animali in difficoltà

“Si stanno concludendo in queste ore le prime fasi delle operazioni di soccorso della fauna selvatica in difficoltà, curata in maniera sinergica dal personale del Corpo forestale regionale e della Protezione civile della Regione, con il supporto di alcuni cacciatori delle locali riserve di caccia”.
Lo hanno confermato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Protezione civile e l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche e alla montagna, Riccardo Riccardi e Stefano Zannier, evidenziando che “dopo le nevicate da record di fine dicembre e inizio gennaio, in certe zone il manto nevoso ha raggiunto i due metri di spessore e sono state innumerevoli le segnalazioni dei cittadini che hanno rilevato la presenza di ungulati in difficoltà. In genere per superare il rigore dell’inverno gli animali si spostano verso valle, dove il manto nevoso generalmente è più ridotto, ma talvolta, come accaduto in questa fase, anche il fondovalle è risultato coperto da uno spesso strato di neve. Ci sono quindi state numerose segnalazioni di esemplari sulle strade o in prossimità delle abitazioni, le uniche aree sgombre dalla neve nelle quali possono muoversi agevolmente”.

Il Corpo forestale, d’intesa anche con i direttori delle riserve di caccia, ha quindi programmato un’attività di foraggiamento di soccorso dove erano segnalati gruppi di animali in difficoltà, con il duplice intento di proteggere la fauna selvatica ed evitare il rischio di un aumento degli incidenti stradali. Altri interventi sono stati effettuati in punti dove in passato, a seguito di grandi nevicate, sono state registrate morie di animali.
Zannier ha spiegato che “data la diminuzione della presenza umana causata dalle misure anti Covid-19, gli animali tendono ad avvicinarsi più del solito a paesi, abitazioni e strade. Sono quindi stati pianificati e calibrati su base scientifica alcuni interventi che tengono conto del rispetto della biologia e dell’ecologia delle specie presenti in Friuli Venezia Giulia. Per queste operazioni di soccorso è stato quindi impiegato un foraggio molto grezzo e ricco di cellulosa, messo a disposizione dal Servizio biodiversità della Regione, proveniente dallo sfalcio di aree prative situate in ambienti naturali ad alta valenza ecologica”.

Il foraggiamento artificiale degli ungulati selvatici infatti è una pratica di emergenza che richiede particolari cautele: i ruminanti selvatici d’inverno sono abituati a una alimentazione scarsa e fibrosa, si adattano difficilmente a brusche variazioni derivanti dalla somministrazione di alimenti eccessivamente energetici e proteici, che possono causare gravi alterazioni metaboliche, con esiti anche letali. È inoltre necessario pianificare con particolare cura la distribuzione dei punti di foraggiamento al fine di evitare assembramenti che agevolano la trasmissione di patogeni e parassiti tra animali già indeboliti dai rigori di un inverno particolarmente freddo e nevoso. “Per questi motivi, in presenza di animali in difficoltà – hanno ribadito Riccardi e Zannier -, è opportuno che la popolazione non distribuisca alimenti autonomamente ma avverta la locale stazione forestale, che valuterà la strategia d’intervento più idonea”.
Come evidenziato del vicegovernatore Riccardi “tutte le operazioni di movimentazione delle rotoballe è stata curata dalla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia in sinergia con il personale del Corpo forestale e il contributo anche di numerosi cacciatori locali. Con i mezzi della Protezione civile sono state distribuite dai centri di smistamento fino ai punti di alimentazione degli animali 74 balle di alimento fibroso con interventi nei Comuni di Tarvisio, Paluzza, Sutrio, Ligosullo, Forni Avoltri, Sauris, Ovaro e Paularo. Per raggiungere alcuni punti, sfruttando missioni già programmate per altre attività, è stato impiegato anche l’elicottero della Protezione civile”.